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LA VIOLA E I SUOI GIOIELLI: IL MURO DI CORVINO

di Andrea Giannattasio

La Fiorentina, come una novella mater Cornelia verso i Gracchi, anche nella giornata di oggi ha ribadito la sua linea a proposito dei gioielli più preziosi sui quali costruire la Viola che verrà: Bernardeschi e Chiesa non si toccano. Un fermo posta molto chiaro che in una sorta di effetto domino ha rispedito subito al mittente qualsiasi illazione a proposito dei due giovani talenti di scuola fiorentina, corteggiati (com’è normale che sia) dai più blasonati club di Serie A alla luce delle prestazioni ad oggi collezionate dal talento di Carrara e dal figlio del grande Enrico.

Con buona pace di Inter e Napoli, che probabilmente dovranno riporre nel cassetto e blindare a doppia mandata tutti i sogni ed i milioni che qualcuno aveva già fatto partire in direzione Firenze. Perché se sul fronte Chiesa la situazione sembra essere già oggi particolarmente chiara (il classe ’97 ha da poco rinnovato il suo contratto fino al 2021 ed ha dichiarato a più riprese la volontà di provare a legare indissolubilmente la propria carriera alla maglia viola), anche per ciò che riguarda Bernardeschi l’indirizzo della Fiorentina pare essere ben preciso: “Federico è un nostro figlio e sente la maglia viola come una seconda pelle” ha dichiarato oggi alla Rai il dg Corvino, per il quale si prevedono mesi intensi sul fronte dei rinnovi.

E tra questi c’è senza dubbio quello del numero 10, la priorità forse più grossa in Viale Fanti: la Fiorentina ha intenzione di riconoscere al giocatore sul piano economico l’apporto che Berna sta dando in questi mesi alla Fiorentina ma nel contempo, per tutelarsi, potrebbe anche pensare di inserire nel nuovo contratto del carrarino (in scadenza nel 2019) una clausola rescissoria particolarmente alta, una postilla quest’ultima che per il momento non avrebbe incontrato il consenso del giocatore. Di lavoro dunque, per il dg viola, ce ne sarà eccome ma la volontà (confermata) di Bernardeschi di non andare al muro contro muro e di voler proseguire ancora il proprio percorso di crescita a Firenze, alla fine, potrebbero essere ingredienti fondamentali per trovare un accordo che vada bene a tutti. Firenze, intanto, si gode i suoi due gioielli. Che torneranno a splendere in tutta la loro lucentezza uno accanto all’altro già martedì sera nella Capitale.