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LA VIOLA IGNIFUGA

di Tommaso Loreto

Tre presenze consecutive si fanno sentire, e cominciano a rappresentare un tesoro importante di cui fare esperienza. Dalle ultime due edizioni di Europa League la Fiorentina porta via una buona dose di conoscenza. Sia degli avversari, che degli stadi europei. In fondo, spulciando le trasferte che hanno visto i viola protagonisti negli ultimi due anni, non sono mancate le vittorie in condizioni ambientali per niente semplici. 

Non era solo il vento, il freddo e la neve a poter intimorire la Fiorentina di Montella volata più di una volta in Ucraina. Nè a Dnipropetrovsk, però, nè tantomeno a Kiev contro la Dinamo, i viola son scesi in campo impauriti. Anzi, con il Dnipro la Fiorentina tornò in Italia con i tre punti, mentre la tappa Kiev fu superata con un pareggio raggiungendo poi la semifinale con il Siviglia. Quanto al caldissimo stadio di Salonicco, il fantomatico "Toumba", anche in Grecia finì con la vittoria dei viola. 

Tutto questo per dire che, a dispetto delle morbide scelte della UEFA, in vista di giovedì la squadra di Paulo Sousa ha già nel suo dna le caratteristiche giuste per affrontare anche il clima bollente atteso in Polonia. Inizialmente prevista a porte chiuse, infatti, la gara di giovedì si preannuncia come match da tutto esaurito. Un ostacolo in più da superare per riprendere quota in Europa, ma anche un aspetto che la Fiorentina ha già dimostrato di saper gestire quasi fosse una squadra resistente al calore, ovvero "ignifuga".