LA VITTORIA DI PAULO
La Fiorentina cambia volto, ancora una volta. Tante infatti le sorprese che mister Sousa ha riservato ieri pomeriggio a tifosi e cronisti, sia nel modulo che negli interpreti della sua Fiorentina. Formazione completamente rivoluzionata con Alonso e Astori centrali difensivi, Badelj e Vecino mediani d’interdizione, Borja Valero tra le linee e davanti un falso tridente ricco di speranze composto da Rossi-Bernardeschi alle spalle di Babacar. Come in occasione della gara col Milan, il tecnico lusitano ha mandato così in campo i giocatori nelle migliori condizioni fisiche.
Nessun problema dunque se in panchina deve accomodarsi un certo Gonzalo Rodriguez, stakanovista per eccellenza della Fiorentina di Montella, ma ultimo arrivato a Firenze dopo gli impegni con la Nazionale argentina al pari di Roncaglia. Nessun dramma se è necessario rinunciare a uno dei più in forma della rosa, Josip Ilicic, tenuto a riposo anche guardando alla partita di giovedì. Sousa ha già fatto chiaramente capire che la sua squadra prescinde dal singolo, pervasa da una mentalità vincente all’interno di un gruppo omogeneo e coeso. Mentalità e cuore che nel difficilissimo match col Grifone si sono sicuramente rivelati la chiave di volta.
Il risultato finale di ieri ha infatti dato ragione all'audace e innovativo Paulo, alla sua seconda vittoria in Serie A da allenatore. Adesso ad attenderlo c'è una sfida ancor più affascinante, quella col suo passato, il Basilea, che giovedì sera si presenterà al “Franchi” per il primo turno della fase a gironi di Europa League. Impossibile prevedere oggi quale Fiorentina scenderà in campo (anche se con ogni probabilità si rivedranno dal 1' i vari Gonzalo, Ilicic e Mario Suarez). Sceglierà Sousa all’ultimo minuto, guidato da un istinto e da una filosofia (“tutti importanti, nessuno indispensabile”) che per ora ha dato frutti positivi: 6 punti in classifica su 9 disponibili.