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LA VITTORIA PERDUTA: SE LA SQUADRA VA SOTTO È UN TABÙ

di Niccolò Santi

L’assunto è che la Fiorentina fatica tremendamente a trovare il successo in… campionato. Già, perché le coppe - ormai è chiaro - non fanno testo. Il trionfo in Serie A manca da oltre un mese: l’ultima volta era arrivato in casa al cospetto del Sassuolo, per la precisione il 7 gennaio scorso. Per il resto ben quattro sconfitte e due pareggi. Il piatto piange e quel che più preoccupa è l’incapacità di reagire che sistematicamente la compagine gigliata palesa.

C’è una statistica, su tutte, che rende bene l’idea. Su trentuno partite stagionali in cui è passata in svantaggio per prima, solo due volte la Fiorentina è riuscita a completare la rimonta e, dunque, a vincere. In sette occasioni ha pareggiato, mentre nelle restanti ventidue ha alzato bandiera bianca. Questo è sintomatico di una squadra, quella di Vincenzo Italiano, le cui fragilità difensive sono difficilmente compensate dalle gesta dei colleghi attaccanti. 

Serve, insomma, un’inversione di marcia e anche rapida, considerando che i gigliati in campionato viaggiano a un ritmo da retrocessione, specie tra le mura amiche. Se ultimamente in sei sfide sono stati raccolti appena due punti - la sola Cremonese ha fatto peggio - , in otto gare all’Artemio Franchi i viola hanno inanellato quattro sconfitte e nelle ultime tre hanno evitato il tracollo giusto contro l’Empoli. Si salvi chi può (speriamo solo in senso lato...).