LE DISGRAZIE NON ARRIVANO MAI DA SOLE
Doppia dose di amaro, e menomale domani è Pasqua. Al Franchi va in scena l'ennesimo harakiri viola, le conseguenze sono esponenziali, se non semplicemente definitive. Se già all'inizio della partita uno striscione della Fiesole racconta bene il clima attorno ai colori viola, al fischio finale c'è spazio solo per l'amarezza, in particolare quella di Kalinic che, espulso a gioco terminato, salterà la gara di sabato prossimo contro l'Inter. Della serie, oltre il danno la beffa.
Nel mezzo ci sono le scelte di Mazzoleni che indirizzano la gara sui binari migliori per gli ospiti. Perchè sarà anche vero che entrambe i gol di El Kaddouri e Tello sono viziati da fuorigioco, ma è altrettanto vero che ai viola manca un rigore per fallo di mano oltre all'invenzione di un tocco di Borja Valero,nel finale, che assolutamente non c'è. Comunque si scelga di analizzare la gara di oggi, d'altronde, saranno sempre le scelte della terna arbitrale a fare la differenza.
La Fiorentina, dal canto suo, resta esattamente la stessa dell'ultimo anno. Non discosta da quell'immagine apatica che è ormai la squadra di Sousa. E certamente non fa molto nemmeno per sfidare e reagire all'avverso destino. Eppure il risultato di Milano, oltre a quelli maturati qualche ora più tardi a Roma e a Genova, avrebbe dovuto fungere da propulsore per le voglie della squada di Sousa. Insomma c'era di che dar seguito alle tante parole sulla voglia di rincorrere l'Europa (almeno della squadra, visto che il tecnico aveva negato fosse un obiettivo).
Invece niente di tutto questo. Un piccolo trotto durato sì e no un'oretta, salvo svegliarsi dopo il pareggio di Tello. Lo spagnolo, capace di tutto, è ormai emblema della Fiorentina. Resta sullo sfondo una parola "fine" ormai prossima a essere scritta, con tanto di separazione consensuale che ha soprattutto il sapore di una liberazione. E restano anche le responsabilità di una stagione simile a una lenta agonia nella quale tutti hanno messo le proprie responsabilità.
Squadra, tecnico, società, nessuno escluso. Tutto vero, tutto da ricordare e tenere di conto per ripartire per la prossima stagione. Ma oggi, la differenza, l'ha fatta un arbitraggio disgraziato. E se è vero che le disgrazie non arrivano mai da sole, nella già precaria condizione in cui versava la Fiorentina, le sviste di Mazzoleni e company erano l'ultima cosa di cui i viola avevano bisogno.