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LE DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

di Daniel Uccellieri

Ha vinto la noia al Bentegodi. Chi si aspettava una Fiorentina aggressiva e brillante come quella vista al Franchi una settimana fa con la Juventus, è rimasto deluso. Contro il Chievo sono tornati a galla tutti i problemi che hanno attanagliato i viola in questo girone di ritorno: una squadra stanca, anonima, senza idee e mai pericolosa. Contro i ragazzi di Maran il migliore è stato Zarate, l'unico (anche un po' egoisticamente) a provarci dall'inizio alla fine, dietro bene Astori e Tatarusanu. 

Come spiegare questa Fiorentina a due facce? Perché con la Juventus i viola hanno dato il massimo, lottando su ogni pallone per 90 minuti, ed al Bentegodi si è vista una squadra molle e senza voglia di lottare? Questo il trend del girone di ritorno, grande impegno con le grandi e prestazioni anonime con le piccole. Il girone d'andata era stato straordinario, con la Fiorentina in lotta con le prime della classe per lo Scudetto, mentre da gennaio in poi la Fiorentina viaggia con una media quasi da zona retrocessione.

Serve ritrovare la giusta serenità, chiudere la stagione al quinto posto e "tifare" Juve in Coppa Italia. Poi la Fiorentina dovrà pensare al futuro: serve sintonia fra società e staff tecnico, con Sousa o senza.