.

LE LACRIME DEL CAPITANO

di Marco Conterio

Lo stesso ginocchio. Le stesse lacrime. Una grande paura, dopo una grande gioia. Emiliano Viviano che esce dal campo turco del Galatasaray, piangendo, in barella, è un immagine che spezza il cuore. Lui che vive un sogno, subito bloccato da un ginocchio ballerino, lo stesso operato un anno e mezzo fa. Un infortunio arrivato con un movimento tanto normale quanto innaturale. "Sollecitazione muscolo-tendinea ai flessori della coscia". Sospiro di sollievo: articolazione solida, nessun trauma, nessuna rottura. Oggi Viviano effettuerà accertamenti, a Firenze, quando la Fiorentina ritornerà nel pomeriggio in città: la squadra ha avuto un problema all'aereo, da Istanbul, e non è potuta partire nella nottata. L'attesa che si prolunga, l'attesa che nel migliore dei casi potrebbe essere di due settimane e nella peggiore di un mese e mezzo circa. A conti fatti, Viviano dovrebbe saltare le prime due giornate di campionato e rientrare, magari, dopo la sosta per le Nazionali prevista per le prime settimane di settembre. Poteva andar peggio, è vero, ma l'ansia non se ne va: quel dannato ginocchio ballerino continua ad essere il tallone d'Achille del ragazzo che para guardando il labaro viola. E le sue lacrime da capitano, ieri, hanno spezzato il cuore di tutti.