"LE MASSIME DI DELIO", Lo smemorato di Velletri
Pensate se Totò avesse conosciuto Alessio Cerci. Cosa ne sarebbe venuto fuori... Trilogie, quadrilogie sul "Garrincha di Velletri" (non si è ancora capito bene se il "nostro" sia di Velletri o di Valmontone, ma per la lunghezza del titolo va bene Velletri...), piece teatrali a go-go, ed una riedizione in chiave moderna del celeberrimo "Lo smemorato di Collegno". Ricorderete, infatti, il film del 1962 (con Totò c'erano anche due caratteristi irresistibili come Macario e Nino Taranto) che parlava di un uomo vittima di un'amnesia per la quale aveva dimenticato la sua identità. Più o meno come succede a volte ad Alessio Cerci, talmente bravo, talmente forte, ma anche talmente smemorato che si scorda delle sue qualità. Secondo Delio Rossi...formidabili. "Cerci? - ha chiosato Delio nella canonica conferenza stampa della vigilia - Ha grandi qualità, non è un problema per me, quanto per se stesso. Lui si dimentica di quant'è forte, poi se ne ricorda e decide le partite. Ma spesso se ne scorda, e allora..." Ah, che sfortuna! Ecco perchè a volte "lo smemorato di Velletri" dimentica la macchina davanti al Ponte Vecchio, piuttosto che davanti ad un passo carrabile. Ecco perchè si scorda di allacciarsi i parastinchi ritardando di due minuti l'ingresso in campo. Ecco perchè si scordò di dire alla sua ragazza: "Amo'... Guarda che non si scrivono certe cose su facebook, non si parla male dell'allenatore, non si offende una città come Firenze. Questi poi se la prendono, e mi fischiano anche durante il riscaldamento..." Va beh, ora che lo sappiamo saremo più indulgenti. Però stia attento il buon Alessio, perchè alla fine lo smemorato di Collegno rimase da solo, dimenticato e rifiutato da tutti. A buon intenditor...