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LE PAGELLE, Ljajic c'è, Gila è un fantasma

di Tommaso Loreto

FREY – Nessun problema sulla prima conclusione laziale, firmata Hernanes. Idem sulla seconda conclusione del “Profeta” bloccata a terra. Sulla botta di Ledesma, però, il pallone gli passa sotto le gambe seppure ci sia da rilevare la deviazione di Pasqual. Respinge su Hernanes, ma sulla ribattuta di Kozak i viola vanno sotto. Servirebbero i miracoli con la Fiorentina di oggi, 5,5.

DE SILVESTRI – Provvidenziale quando, dopo 25 minuti, va a togliere un pallone velenoso di Mauri che aveva scavalcato Frey. Il raddoppio laziale arriva dalla sua parte, ed è la conferma di un periodo buio. Col freno a mano tirato, 5,5.

GAMBERINI – C'è tutta la sicurezza che è mancata la Fiorentina negli ultimi mesi, nei sui primi venti minuti. E seppure la Lazio provi a reagire, i suoi anticipi proseguono ininterrotti fino a quando Mauri, da sinistra, ha il tempo di servire Ledesma. Anche sul raddoppio laziale, però, ha le sue responsabilità. Nel finale si fa ammonire per una gomitata dettata dal nervosismo. Considerato che era al rientro, la misera consolazione è quella di essere il meno peggio del suo reparto, 5,5.

KROLDRUP – Coinvolto nel ballo generale della difesa sul gol laziale e, poco dopo, sull'occasione di Bresciano. Quando Hernanes conclude su Frey anche lui è in ritardo. Tutt'altro che insuperabile, 5.

PASQUAL – Comincia malino, con qualche errore di troppo soprattutto in fase di appoggio. Sfortunato nel toccare il pallone che beffa Frey sul pareggio della Lazio, ma negli altri casi gli errori arrivano solo per sua imprecisione. Ed è instancabile nello sbagliare, 4,5.

ZANETTI – Non è un fulmine, tutt'altro, se poi arrivano anche gli errori sui passaggi è il buio in mezzo al campo. Vederlo passeggiare per il campo, in più, non aiuta nella valutazione. Notte fonda, 4,5.

MONTOLIVO – Sfonda bene, per vie centrali, in avvio di gara. Quando Cerci gli ricambia il favore, manda alto da buona posizione. Non è lui, perché al di là dell'errore in zona tiro, è tutta la sua manovra che non gira. E a ogni errore i mugugni del pubblico crescono. Prova a sopperire con la corsa, ed è lodevole. Ma resta la brutta copia di sé stesso, 5.

CERCI – Ancora preferito a Marchionni sulla corsia destra. Impiega un pizzico di tempo di troppo su bell'invito di Montolivo. Ha però il merito di causare il rigore (generoso) concesso ai viola e d'impaurire Muslera poco dopo. Deve cominciare a giocare meno per sé, 5,5.
Dal 1' st MARCHIONNI – Primi minuti da incubo, senza un'idea accettabile di gioco e con errori imbarazzanti, come il pallone regalato a Hernanes. Col passare del tempo ti spieghi perchè giochi titolare Cerci, 4,5.

VARGAS – Al rientro dopo la squalifica, si fa prendere dalla frenesia, dopo 10', quando spara ampiamente a lato. E' l'emblema della sua gara visto che, da lì in poi, non riesce mai a mettersi in luce. Si scuote sull'apertura di Marchionni ma conclude sull'esterno della rete. Coinvolto nell'apatia generale, 5,5.

LJAJIC – Il ragazzino ha voglia di sfruttare l'occasione. Cinquanta secondi sul tabellone ed è già a provare ad anticipare Muslera, strappando i primi applausi. Dal dischetto rimane freddo e dopo aver portato avanti i suoi si gode il primo gol al “Franchi”. Il gol ha l'effetto della cioccolata, e diventa a tratti imprendibile. Accende la luce dopo dieci minuti nel secondo tempo con una bella discesa e tiro a lato, e ti accorgi che la Fiorentina è in campo. L'unico a provarci sempre, 6,5.
Dal 22' st BABACAR – Avrebbe sui piedi la palla buona per pareggiare, ma non angola e Muslera para il suo interno destro da due passi. Sul finale manca un aggancio che lo avrebbe messo in condizione di fare male. Serve più incisività, 5,5.

GILARDINO – A inizio gara ci prova con una girata sottomisura, e con un colpo di testa sopra la traversa. Il gol arriverebbe anche, ma in posizione di fuorigioco. Ma quando non è oltre la linea della difesa appare a dir poco rallentato, per non dire che proprio non appare. E Biava, su di lui, sembra Beckenbauer. Un fantasma 4,5.

MIHAJLOVIC – Conferma Cerci e rilancia Ljajic dietro a Gilardino. Il giovane connazionale lo premia con la vivacità iniziale coronata dal gol su calcio di rigore. Ma il pareggio di Ledesma arriva in una difesa che traballa. Nella ripresa tira fuori Cerci e prova la carta Marchionni, ma la sua squadra è sulle gambe, priva di rabbia agonistica e spenta. E la Lazio passa mentre la “Fiesole” lo invita a continuare con i “calcinculo” consigliando ai giocatori di andare a lavorare. I casi sono due: o i suoi non lo capiscono, o lui si fa capire. In entrambe le ipotesi la Fiorentina continua a non vincere e il gioco è una chimera, 5.