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LE PRIME TRE SCELTE DI MONTELLA

di Dimitri Conti

Domani è il primo giorno di luglio, e - accompagnato dal soffocante caldo di questi giorni - con l'inizio del mese arriverà anche il via ufficiale alla sessione di calciomercato, con Daniele Pradè che prenderà a tutti gli effetti i poteri del suo ruolo di direttore sportivo, compreso quello - tutt'altro che indifferente - di poter firmare in prima persona gli eventuali accordi messi sotto forma di contratto. In uno scenario di una Fiorentina che sembra pronta a rivoluzionare l'attuale squadra, e ha in parte già cominciato a farlo, ci sono almeno tre scelte tecniche, legate al mercato, già esplicitate da Vincenzo Montella.

La prima è stata quella di non riscattare Luis Muriel. Preso in prestito con diritto di riscatto da un altro direttore per soddisfare le esigenze di un altro allenatore, l'attaccante colombiano per la terza volta in carriera non è riuscito ad far scattare il feeling con l'Aeroplanino in panchina, dopo Genova e Siviglia, con il tecnico che a sua volta non lo ritiene l'interprete giusto per il suo modo di intendere calcio, sul quale sarà invece basato il nuovo progetto tecnico che non a caso vede Pradè in cabina di comando: troppo sulla profondità, poco di manovra. Ecco che allora è arrivato il suo placet all'addio, con l'Atalanta tempestiva nell'approfittarne.

La seconda scelta è stata invece voler tornare ad avere un regista puro in squadra. Il gioco di Montella da sempre ha bisogno di un cervello pensante situato come perno basso nel centrocampo, e non a caso la mediana è stato un punto dolente del suo ritorno in riva al Franchi: troppo poco di possesso per un allenatore che intende invece imprimere un certo tipo di mentalità al gruppo di cui dispone. Ma sarebbe ingeneroso non estendere l'analisi ad una valutazione di mercato fatta già nella precedente estate: dopo l'addio di Badelj ciao registi. Oggi si torna indietro, e il nome di Ismael Bennacer (QUI gli aggiornamenti di FirenzeViola.it) sta rimbalzando ogni ora di più vicino alla Fiorentina: per caratteristiche potrebbe proprio essere lui l'interprete adatto.

La terza, e solo per il momento ultima, scelta è ricaduta sul portiere. Lafont è stato spodestato da Dragowski: questo il verdetto emesso dall'allenatore, tutt'altro che convinto dai pochi mesi trascorsi assieme a Lafont, e ferito probabilmente sia dal decisivo errore del francese nella semifinale di ritorno di Coppa Italia che dalle straordinarie parate messe in mostra dal polacco nella parentesi di sei mesi in prestito ad Empoli, tra cui anche nel derby perso 1-0 dai viola al Castellani. Per le idee dell'allenatore - che da anni richiede un notevole impegno ed abilità con i piedi ai propri portieri - entrambi sembrano ancora troppo grezzi, ma tecnicamente ad oggi il confronto è parso impietoso. Ed ecco dunque che, come impone il nuovo Rocco-pensiero, la decisione è stata presa rapidamente: Dragowski confermato, e saluti a Lafont che si accasa in prestito con riscatto, e controriscatto viola, al Nantes.

In attesa che adesso, con l'imminente ufficialità dell'avvio delle danze, ne arrivino ancora tante altre.