LE RIPERCUSSIONI SUL MERCATO
Il verdetto è arrivato ieri sera, al fischio finale di Fiorentina-Lione. I viola abbandonano il prestigioso palcoscenico della Champions per giocarsi l'opportunità di accedere alla Coppa Uefa strappando un punto, nell'ultima gara del girone, a Bucarest contro la Steaua. Il futuro gigliato, almeno fino a giugno, è dunque segnato. E anche e soprattutto per questo la Fiorentina si riunirà, dal presidente al direttore generale passando per Prandelli. Argomento principale il futuro, immediato a non. A cominciare dal mercato di gennaio, passando dalla voglia di rimanere protagonisti in Europa (con la Uefa) e in Italia (bissando una posizione che valga la prossima Champions) fino alla volontà di continuare a costruire un progetto importante.
La scadenza più imminente, però, è per forza di cose quella relativa alla finestra invernale di calciomercato. Corvino dovrà inevitabilmente confrontarsi con coloro che, per un motivo o per un altro, non hanno avuto spazio e, contestualmente, nemmeno lo troveranno nel proseguo della stagione. Se la Champions, del resto, pretendeva una rosa molto ampia, con le aspettative, adesso, devono necessariamente ridursi anche le risorse. E sono almeno in quattro i viola che, con grande probabilità, lasceranno il “Franchi”. Papa Waigo, Da Costa, Semioli, Pasqual senza tralasciare la doppia questione Pazzini-Osvaldo e la posizione più delicata di Donadel. Per i quattro partenti le opzioni non sembrano mancare, con Bologna, Chievo, Cagliari, Napoli e altre sulle loro tracce (per Da Costa sono anche esteri i club interessati) mentre fra Pazzini e Osvaldo probabilmente solo uno se ne andrà. Per il Pazzo l'ipotesi più reale è quella della Sampdoria (soprattutto se raffrontata al discorso con la Lazio per Tommaso Rocchi), per l'argentino infine resta in piedi la stima di Spalletti alla Roma.
E in entrata? Difficile prevedere se la Fiorentina davvero farà qualcosa. Di sicuro l'opera di monitorizzazione in Italia e all'estero non si è mai fermata. In Olanda, ad esempio, tenendo d'occhio Wjinaldum e Bahia del Feyenoord (LEGGI QUA), in Portogallo con Miguel Veloso dello Sporting Lisbona (LEGGI QUA), o in Francia con il giovane centravanti Monnet-Paquet del Lens (LEGGI QUA). Senza ovviamente tralasciare il mercato sudamericano con il solito Miranda del San Paolo, il cosìdetto “Ringhio” cileno Medel (LEGGI QUA) e l'ultima novità Rafael Carioca del Gremio (LEGGI QUA). Di sicuro, nel summit, si parlerà di come ripartire con la giusta rabbia e con la consapevolezza che, comunque, l'esperienza fin qui accumulata tornerà utile. Quando la Fiorentina, magari, tornerà in Champions già dalla prossima stagione. Anche se sembra difficile, anche se oggi l'umore è quello di un'esclusione da un girone di squadre più forti. Il progetto continua, la Fiorentina non si ferma, e domani è pur sempre un altro giorno.