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LE SOLITE RISPOSTE

di Tommaso Loreto

Sono più nella testa che nelle gambe i problemi della Fiorentina in trasferta. Ancora una volta, lontano dal Franchi, la squadra viola ha di che rammaricarsi per il risultato finale a dispetto di 90 minuti giocati come minimo alla pari la Lazio. Ovvero contro una squadra nemmeno troppo cambiata rispetto alla scorsa stagione quando sfiorò la Champions League.

Dai quattro confronti esterni stagionali il gruppo di Pioli esce più o meno con le solite risposte. La Fiorentina è in grado di giocarsela con molte, probabilmente con tutte le “normali” (la Juve sta facendo storia a sé) ma al fischio finale continua a scontare inevitabili difetti di gioventù. A Roma i viola dovrebbero segnare due volte, con Benassi e con Simeone, ma poi dimenticano Immobile e non riescono più a rimontare.

Una disattenzione che ricorda quella di Vitor Hugo a Milano sul gol di D'Ambrosio. Non tanto per la modalità dell'azione, quanto per il peso specifico dell'errore e di come arriva. Nel momento di massima spinta, e dopo una serie di errori che non puoi permetterti al cospetto di squadre come Lazio e Inter (non è un caso che l'unico punto esterno sia arrivato con la Sampdoria). Incertezze già raccontate, le stesse palesate da Lafont prima a Milano poi ieri, o dal centrocampo in difficoltà nel fare gioco.

Non solo in attacco, dove Pjaca e Simeone non riescono ad accendersi da un momento all'altro come capita a Chiesa, ma anche in un centrocampo che è ancora alla ricerca di sé stesso. Con il solo Veretout che viaggia a pieni giri e con più di un problema per tutti gli altri (se Benassi è stato probabilmente il peggiore a Roma, Gerson ed Edimilson non sono andati poi così meglio).

Il risultato finale della prova della Fiorentina è ancora quella sensazione – positivadi avere margini importanti di crescita e sviluppo, ma anche il rammarico per un'assenza di punti che racconta di problemi da risolvere al più presto. Come nel caso del dialogo in attacco che troppo a lungo in partita sembra mancare, o come nella manovra da alimentare diversamente in mezzo al campo visto il dispendio imposto a Veretout dal ruolo centrale.

Tutti concetti già emersi anche in precedenza, e per questo motivo più fastidiosi da digerire. Esattamente come la sconfitta di ieri.