LEADER
Troppo spesso il concetto di leader viene sfumato, assumendo contorni un po' troppo offuscati per poter davvero spiegare il significato della parola. Letteralmente è "colui che guida", e se non dimostra perfettamente quello che Franck Ribery ha fatto alla Fiorentina in questi primi mesi, fatichiamo a pensare ad un'altra parola così puntuale.
Un impatto su Firenze e sulla Serie A che forse nessuno si sarebbe aspettato (di sicuro non Urbano Cairo, che qualche giorno fa ha riconosciuto l'errore nell'averlo valutato esclusivamente un colpo mediatico), ma che dopo 7 giornate, 2 gol, un assist e il premio di MVP del mese di settembre appare piuttosto evidente.
Oltre all'impatto sul campo, inoltre, FR7 è stato fin qui fondamentale anche per far crescere un gruppo molto giovane come quello dal quale ha deciso di ripartire la società viola. Soprattutto dopo un inizio tutt'altro che roseo, l'esperienza e il carisma del francese sono stati fondamentali per mettere in fila tre vittorie consecutive ed uscire da una situazione che rischiava di mettersi male.
Lo ha raccontato lui stesso in un'intervista apparsa sul Corriere della Sera questa mattina: "Dopo il Genoa sono rimasto ad allenarmi sino alle 4.30: corsa e cyclette ascoltando la musica. Così poi sono andato a letto e ho dormito. Il messaggio per i compagni deve essere chiaro: vincere e ancora vincere. Bisogna arrivare alle partite con lo stato d’animo giusto, sapendo di averle preparate bene".
E così, dopo la più brutta sconfitta del campionato qualcosa in casa viola è cambiato, tanto da infilare 11 punti in 5 partite. Il tutto anche, e soprattutto, grazie alle parole e al comportamento da leader del suo 36enne.