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LEZIONI DA IMPARARE

di Tommaso Loreto

Qualunque cosa accada al termine della stagione sarà sempre e comunque il segnale lanciato dalla proprietà a determinare il futuro. Così come oggi la classifica parla a sfavore delle scelte dell'ultimo biennio, sul mercato e sugli ingaggi, anche domani la Fiorentina dovrà avviare profonde riflessioni, per capire quale direzione prendere e come preannunciarla.

Perchè quel tentativo di difendersi dagli squilibri del calcio italiano calmierando costi e stipendi, e puntando sui giovani, oggi traballa di fronte a una squadra troppo lontana dalle dirette concorrenti e aggrappata al filo della speranza di un unico obiettivo: la Coppa Italia. Troppo poco anche per chi sventolava moderate ambizioni di settimo posto, fosse solo per lo spettro del terzo anno lontano dall'Europa.

Anche per questo motivo, questioni immobiliari a parte, le decisioni che prenderanno i Della Valle in vista del prossimo anno saranno le uniche linee guida per disegnare il futuro. Molte delle imminenti questioni di mercato (da Chiesa a Veretout) ruotano intorno a ingaggi che il club viola dovrà gioco forza alzare se l'obiettivo sportivo dovesse tornare prioritario, e più che le partenze saranno gli arrivi a fare la differenza.

L'opportunità di forti incassi dovrà essere messa a frutto senza margini di errori, o almeno in modo diverso rispetto a quanto accaduto nell'ultimo biennio. Quando sia Corvino che Pioli avevano immaginato un percorso di crescita che oggi appare invece maledettamente bloccato. Perché se c'è una lezione che la Fiorentina dovrebbe rapidamente imparare dagli ultimi campionati è che non sempre la salute dei conti economici va di pari passo con i risultati sportivi.