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LEZIONI DAL PASSATO: SOUSA BRILLÒ IN CAMPIONATO, MA SNOBBÒ LE COPPE. ORA PAFOS E EMPOLI

di Jacopo Mannina

La sensazione è che la Fiorentina in Serie A stia facendo qualcosa che va ben oltre le aspettative, qualcosa che sta facendo sognare i tifosi come non accadeva da tempo, almeno un decennio, e che nemmeno all'inizio del campionato sembrava preventivato. È vero, Pradè, nella scelta di Palladino, parlava di ambizione, senza però mai menzionare quella parola di otto lettere: scudetto. Anche un ipotetico piazzamento in Champions League sarebbe un salto triplo in avanti per una squadra che nelle ultime tre stagioni della massima serie italiana ha ottenuto un settimo e due ottavi posti. Eppure l'ultima Fiorentina, quella appena citata, è andata vicinissima, per ben tre volte, a scrivere la storia, a riportare un trofeo a Firenze da quel lontanissimo 2001. In attesa di capire quanto potrà andare lontano questa viola in campionato, ora tornano le coppe con due appuntamenti importantissimi contro il Pafos in Conference League e contro l'Empoli in Coppa Italia. Vincere entrambi i match significherebbe comunque continuare i percorsi degli anni passati, mantenendo viva la speranza di portare un trofeo a Firenze.

Occhio al turnover - Ma chi gioca? Contro i ciprioti in Conference League, potremmo rivedere un turnover massiccio come quello visto contro l'Apoel. Palladino vuole preservare le energie per il big match contro l'Inter e potrebbe risparmiare i titolari in una competizione che, per ora, non è da dentro o fuori. Tuttavia, in caso di non successo, si rischierebbe di perdere l'ottava posizione della league phase l'ultima utile per evitare i playoff. La Fiorentina, visto il calibro degli avversari, non può permettersi di non qualificarsi direttamente agli ottavi, perché due match aggiuntivi potrebbero pesare in un momento delicato della stagione, quello di febbraio. Contro la prima forza di Cipro, però, potrebbero rivedersi volti noti: il recupero di Pongracic è ormai cosa fatta, il croato è tornato in campo per una manciata di minuti a Como, mentre quello di Gudmundsson potrebbe essere il prossimo passo, magari a partita in corso. Giovedì sarà anche un banco di prova per tante riserve che contro l'Apoel non hanno brillato e che dovranno riscattarsi.

Il paragone - Diverso invece il discorso per la Coppa Italia. Contro l'Empoli, la partita è secca, non si può sbagliare, e Palladino, dopo il match con l'Inter, potrebbe schierare qualche titolare in più, senza snobbare completamente una competizione che la Fiorentina ha sfiorato la finale l'ultima volta, e due anni fa è arrivata a centimetri dalla vittoria. Il passato insegna: la tanto chiacchierata Fiorentina di Paulo Sousa, che sfiorò il titolo di campione d'inverno nella stagione 2015/2016, snobbò di fatto le coppe, perdendo in casa contro il Carpi neo promosso, gol di Di Gaudio desivo per l'eliminazione in Coppa Italia. La stessa sorte toccò all'Europa League, con i viola che chiusero dietro il Basilea nel proprio girone, venendo così accoppiati ai sedicesimi contro un troppo forte Tottenham che eliminò la Fiorentina.