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LO STRANO MOMENTO DI AMRABAT: ACCIACCATO, CONVOCATO E ORA IN NAZIONALE

di Andrea Giannattasio

L’aereo privato che tra poche ore atterrerà in Marocco è partito puntuale oggi pomeriggio per Sofyan Amrabat. Nonostante una condizione fisica non al top, il centrocampista ha scelto ugualmente di rispondere alla convocazione della propria Nazionale, che fino al 30 marzo sarà impegnata in due decisive gare di qualificazione alla Coppa d’Africa: il 26 contro la Mauritania in trasferta e quattro giorni dopo a Rabat con il Burundi. A conferma che il mediano ancora non sia al 100% dopo la botta alla schiena ricevuta due settimane fa sono arrivate - oltre che le dichiarazioni di Prandelli alla vigilia del Milan - anche le immagini postate stamattina dall’ex Verona sul suo Instagram, che lo immortalavano intento a fare aquagym nella palestra del centro sportivo, a poche ore dalla partenza verso il ritiro della Selezione marocchina. Segno evidente che le terapie, per lui, non sono ancora finite e che la forma migliore non è proprio dietro l’angolo. Eppure “no, grazie” alla Nazionale, Sofyan, non si è sentito di dirlo.

INGRESSO MANCATO - Resta il sospetto a questo punto che qualcosa attorno al momento che sta attraversando il giocatore da un po’ di tempo non sia ancora chiara, visto che Amrabat (che già prima della gara di Benevento aveva ripreso ad allenarsi parzialmente con i compagni) alla vigilia del match con il Milan era stato convocato (che nel mondo del calcio equivale a rendersi disponibile per la partita) ma poi, portato in panchina, nel corso della gara di ieri pomeriggio non è stato nemmeno preso in considerazione come possibile cambio a gara in corso. Manca chiaramente la riprova dei fatti ma la sensazione è che, sul risultato di 2-2, il suo inserimento in campo avrebbe potuto essere funzionale per gestire meglio il pareggio e provare a rompere le trame di gioco dei rossoneri. Invece il numero 34, che nel pregara oltretutto ha partecipato solo agli ultimi 15’ di riscaldamento, è rimasto per tutta la partita tra le riserve, suscitando di conseguenza nuovi interrogativi.

ACCIACCHI E MULTA - Anche perché, a confermare che il momento che l’ex Verona sta passando sia anomalo, arrivano i numeri: da metà febbraio Amrabat ha giocato titolare e per 90’ solo una partita (quella casalinga persa con la Roma) e ieri per la prima volta da quando veste la maglia viola è rimasto per tutto il match inutilizzato, pur essendo sulla carta disponibile: con l’Udinese, l’altra sfida dove non figurava tra i titolari, il marocchino era infatti entrato in campo per gli ultimi undici minuti: un po' troppo poco per il colpo tanto voluto nel gennaio 2020 dal presidente Commisso. Alla base di tutto ci sono solo i postumi dei suoi guai fisici? La versione di Prandelli e della società è questa ("Ha avuto un problema non indifferente" ha detto sabato il mister) e dunque paiono non aver influito gli screzi di qualche settimana fa, dopo la sostituzione anzitempo con lo Spezia, il mancato saluto alla panchina e la successiva multa al calciatore. La speranza adesso è che il viaggio nel suo Paese possa aiutare il mediano a svuotare la testa di tanti pensieri, rendendolo pienamente disponibile (nella mente e nel corpo) per il delicato finale di stagione della Fiorentina.