.

LO STRESS-TEST DELLA DIFESA CONTRO LA MACCHINA DA GOL

di Andrea Giannattasio

Se quello di domenica contro il Cagliari rappresentava un vero stress-test psicologico per Dusan Vlahovic dopo le tante polemiche legate alla mancata firma sul suo rinnovo di contratto, l’appuntamento di domani sera all’Olimpico sarà un esame quanto mai importante per capire invece a che livello è arrivata la difesa della Fiorentina. Contro la squadra di Mazzarri, complice un atteggiamento a dir poco rinunciatario da parte dei sardi, la coppia Milenkovic-Martinez Quarta ha funzionato alla perfezione, aiutata anche da un lavoro molto ordinato sulle fasce da parte di Venuti e Biraghi, ma la sensazione è che contro la Lazio gli equilibri siano destinati a cambiare.

Nonostante un momento di apparente crisi per la formazione di Sarri (che nelle ultime due trasferte ha subito sette reti, segnando un gol solo), in casa i biancocelesti riescono letteralmente a trasformarsi. E questo, in particolare, grazie a un rendimento del reparto offensivo che è in assoluto il migliore della Serie A nei match giocati tra le mura amiche. Giusto per essere chiari, Immobile e compagni quando scendono in campo all’Olimpico viaggiano ad una media di 3,5 gol a gara: nelle quattro sfide disputate nella Capitale infatti, la Lazio è andata in rete già 14 volte (6-1 allo Spezia, 2-2 col Cagliari, 3-2 alla Roma e 3-1 all’Inter).

Logico pensare, dunque, che gli accorgimenti da parte della Fiorentina - dopo due gare abbordabili contro Venezia e Cagliari - dovranno essere maggiori. Anche perché, se da un lato Italiano continua a ripetere che la vocazione offensiva della sua squadra deve essere la stella polare da perseguire, anche sotto l’aspetto dell’attenzione difensiva lo staff sta da tempo lavorando, anche se i risultati devono ancora arrivare: nei primi 9 turni solo in due circostanze la porta è rimasta inviolata (col Cagliari, appunto, ma anche a Udine) mentre per trovare una volta in cui la Fiorentina non ha preso gol per due gare di seguito si deve risalire al 12 maggio (2-0 l’8 maggio e 0-0 quattro giorni dopo proprio, guarda caso, con la Lazio e i sardi).