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"Abbiamo tenuto bene il campo per 70 minuti, ma negli ultimi 20 abbiamo smesso di giocare. Un errore da non commettere, una lezione per il campionato". L'allenatore della Fiorentina Stefano Pioli ha commentato così, a caldo, la sconfitta rimediata ieri in amichevole con lo Schalke 04. Uno 0-3 maturato, appunto, tra il 69' e l'84', che ha messo in mostra pregi e difetti della squadra viola.
Bene, per esempio, Vitor Hugo in difesa (la sua sostituzione con Ceccherini ha creato non poche difficoltà alla retroguardia), ma anche Federico Chiesa sulle corsie laterali. Buona notizia, poi, l'esordio del nuovo acquisto Marko Pjaca, proprio contro i suoi ex compagni tedeschi. Meno positivi, invece, la scarsa freddezza di Simeone davanti alla porta e il processo di inserimento, ancora alle sue battute iniziali, dei nuovi acquisti.
Il ko coi Royal Blues non deve però creare il panico in città, così come le vittorie della "Cup of Traditions" di Duisburg e della "OPEL Cup" di Magonza non avevano spinto a festeggiamenti o sogni troppo prematuri. Eppure, un campanello d'allarme si è inevitabilmente acceso, visto che i gigliati hanno steccato nel primo vero test di alto livello di questo pre-campionato. Pur essendo cresciuta e migliorata - eccetto a centrocampo, dove l'assenza di Milan Badelj si farà sentire a lungo - questa Fiorentina dà infatti l'impressione di aver ancora bisogno di tempo per assimilare il nuovo modulo e inserire nei suoi meccanismi i vari Pjaca, Gerson, Norgaard, Ceccherini, Hancko e Mirallas. In attesa di Edimilson e delle cessioni, la prossima settimana diventa così fondamentale per trovare una quadra che contro la Sampdoria, il 19 agosto, sarà cruciale per i tre punti e non più per il prestigio estivo.