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MA QUALE CAPTATIO BENEVOLENTIAE...

di Giulio Incagli

Captatio benevolentiae, è l’espressione usata per indicare l'atteggiamento di chi con belle parole, raggiri, blandizie, cerca di guadagnarsi un atteggiamento benevolo o condiscendente da parte di determinate persone. Insomma un para c…o per evitare stucchevoli giri di parole. Pane al pane e vino al vino, Firenze è così e non ce ne voglia il povero Paulo, se in questi primi mesi fiorentini, spesso è stato apostrofato con questo appellativo. Del resto però, i suo atteggiamenti, le sue parole, suggerivano sempre più un comportamento del genere. L’elettroschock, del quale parlavamo pochi giorni fa (LEGGI QUI), aveva colpito soprattutto questo aspetto, ovvero quello della comunicazione. Un Sousa disponibile, aperto al confronto e pronto a ricevere l’abbraccio e il calore dei tifosi viola. Mai una parola di più e mai una di meno, sempre perfetto nelle prime uscite pubbliche da nuovo tecnico viola. Dai 3000 di Piazza Santo Spirito, fino ai selfie e agli autografi sotto il sole cocente di Moena. Per non parlare poi dell’allenamento a porte aperte del 28 agosto. Insomma un cambiamento radicale e per dirla alla Schopenhauer, una captatio benevolentiae portata avanti coi fiocchi.

“L’uomo mercato è stato Savic, non Suarez” (LEGGI QUI). Queste parole oggi hanno rimbombato fragorose all’interno della sala stampa viola. A precisa domanda sulle condizioni fisiche e sul suo rapporto con Mario Suarez, Sousa ha risposto così, raggirando la domanda e andando dritto al punto. Senza giri di parole. L’impressione, vedendolo da vicino, è stata che fosse un qualcosa che covava da settimane e che non aveva avuto ancora l’occasione di esternare. Stufo delle continue (ma giustificate) domande sullo spagnolo, Sousa, oltre a ribadire il normale e necessario periodo di ambientamento al calcio italiano, ha voluto porre l’accento sul fatto che il vero uomo di mercato è stato Savic e Mario Suarez una semplice pedina di scambio. L’uovo pregiato ha trovato casa a Madrid, per intenderci…

Un’altra sfaccettatura di un allenatore ancora tutto da scoprire, che invoca pazienza e nel frattempo macina risultati. In passato però, uscite del genere sono costate rapporti e talvolta anche panchine in casa viola (chiedere a Vincenzo Montella…). Diamo tempo al tempo, giusto così, ma in casa Fiorentina lamentarsi delle uova non ha mai portato a grandi omelette.

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