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MA QUALI REGOLE?

di Tommaso Loreto

Nel giorno in cui la Procura di Milano indaga l'ex proprietario del Milan Yonghong Li per falso il bilancio il TAS di Losanna accoglie il ricorso del Milan e rimanda il procedimento alla UEFA per sanzioni proporzionate. Le dieci ore di udienza della giornata di ieri devono quindi aver convinto i tre giudici ad accettare l'ipotesi di una continuità aziendale garantita dal fondo Elliott e sopratutto la tesi rossonera sulla disparità di trattamento.

Una situazione surreale, tanto più alla luce della data del 20 luglio. Perchè il club viola da oltre un mese è stato costretto a restare in stand-by mentre in casa Milan accadeva di tutto. Un mostruoso giro di soldi a far da sfondo ai misteri del proprietario Li, con Gattuso che nemmeno sapeva chi avrebbe fatto mercato.

La UEFA che evidentemente voleva lanciare un segnale nei confronti del Fair Play Finanziario viene scavalcata da una decisione che certamente farà giurisprudenza ma che al tempo stesso lascia l'amaro in bocca a chi, invece, quei paletti finanziari li ha sempre rispettati. Uno schiaffo nei confronti di chiunque provi a fare calcio entro le regole e, di contro, una clamorosa apertura nei confronti di chi soltanto la scorsa estate ha speso quasi 230 milioni sul mercato con tutti i dubbi del caso.

A Moena la doccia fredda al termine dell'unica seduta di allenamento di oggi e gli sguardi non possono che essere delusi. La sensazione è che la Fiorentina possa dire la sua nel pomeriggio, dopo il lungo silenzio durante queste settimane, ma al di là di comunicati in arrivo o meno il messaggio che passa oggi nei confronti degli appassionati di calcio è che le regole in ambito di Fair Play Finanziario non hanno poi tutto quel valore.