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MAI UNA GIOIA, LA VIOLA FA IL GIOCO MA ANCHE I SOLITI ERRORI

di Sonia Anichini

“Fa male perdere così” è la sintesi della maledetta serata di ieri a Praga, finale di Conference, e le parole sono di Milenkovic a fine partita, mentre le telecamere trasmettevano le immagini di giubilo degli inglesi, che si sono dimostrati decisamente poco civili gettando in campo tutto quello che avevano intorno e causando una brutta ferita alla testa di Biraghi, e i nostri supporters viola sui gradoni con le facce meste per la delusione.

Fa male perdere così soprattutto quando perdi al 90’ senza avere più la possibilità di recuperare, possibilità che purtroppo non c’è quasi mai stata, se si toglie il bellissimo gol del momentaneo 1-1 messo a segno da Bonaventura dopo il vantaggio inglese su rigore, perché la Fiorentina ha tirato pochissimo in porta se si esclude il gol di Jovic che è stato annullato per fuori gioco.

Fa male perdere così perché il gruppo ha fatto molto più di quello che ci aspettavamo all’inizio della stagione, ma continua a giocare senza un attaccante da doppia cifra e per arrivarci dobbiamo fare le somme di quelli che abbiamo in rosa e anche se abbiamo avuto l’opportunità di giocarci due finali, alla fine usciamo solo con l’amaro in bocca. Se poi Mandragora al 70’ spara alle stelle, noi alle stelle spariamo una fila di benedizioni!

Fa male perdere così e ognuno farà le sue considerazioni sulla formazione schierata, nella quale io avrei preferito che partisse titolare Cabral e non capisco perché abbia giocato Kouamè.

Fa male perdere così prendendo un gol fotocopia come quelli che la squadra di Italiano ha preso troppo spesso, con una linea difensiva troppo alta e con errori dei singoli che paghi sempre troppo: Biraghi tiene in gioco il calciatore del West Ham e Igor se lo perde confermando che forse, senza offesa, questo non è stato un anno calcistico degno di nota per il difensore brasiliano.

Fa male perdere così soprattutto per Firenze e per tutta la gente viola. Anche ieri ha dato spettacolo di sé riempiendo il Franchi per una partita che si giocava lontano ma vicino al cuore di tutti, dove l’organizzazione dell’entusiasmo ha visto bar, ristoranti, aree pubbliche attrezzarsi per far vedere la gara a più persone possibili e dove il sostegno alla squadra non è mai mancato sia in casa che in trasferta, anche in luoghi improponibili ma mia troppo distanti per i nostri eroi.

Fa male perdere così perché finalmente dopo 33 anni ci siamo ritrovati a giocare una finale europea (ho pensato che tanti dei nostri giovani tifosi non ne avevano vista ancora nemmeno una!) e spero che non si debba aspettare così tanto per ritrovarsi a vivere queste serate ma questo dipenderà solo dalle intenzioni della nostra dirigenza che deve prendere le due finali giocate come il primo gradino per la crescita viola e non come un traguardo ottenuto: giocare le finali fa curriculum ma non riempie le bacheche.

Fa male perdere così e sentirsi dire che usciamo a testa alta, che la Fiorentina ha fatto un cammino entusiasmante e giocato un mare di partite, che merita elogi e onore…ma vincono sempre gli altri. Tu giochi, fai possesso palla ma le gioie le vivono gli avversari.

Fa male perdere così e proprio per questo è meglio aspettare di smaltire la rabbia e poi pensare al futuro, fare il resoconto di quello che di bello abbiamo vissuto e quello che ci auguriamo di non vivere più.

Fa male perdere così ma un abbraccio, insieme a qualche scappellotto a chi ha fatto errori madornali, ai nostri calciatori mi sento di darlo ugualmente perché questi sono e quello che potevano lo hanno dato.

La Signora in viola