MAL DI PANCIA WOLSKI
L'intervista - è bene premetterlo - risale a qualche giorno fa. Prima che, sabato mattina, Vincenzo Montella parlasse benissimo di lui. "Il giocatore che mi ha dato più soddisfazione? Wolski. Lo faccio giocare poco, ma è cresciuto moltissimo e i suoi progressi sono continui - spiegò il tecnico viola alla vigilia del Sassuolo -. Diventerà un giocatore importante per la Fiorentina". A Reggio Emilia non si è verificata la sorpresa di Bergamo, quando Wolski partì addirittura titolare. Ma il talentino polacco è tornato a calcare i campi di una partita ufficiale dopo quasi tre mesi dall'ultima volta, entrando all'89' della sfida col Sassuolo (e conquistando una preziosa punizione nella metà campo avversaria).
In effetti l'impiego di Wolski in questi primi 12 mesi a Firenze è stato a dir poco col contagocce. Cinque presenze in tutto (due da titolare), per un totale di 130' giocati: l'ultima mezz'ora di Pescara-Fiorentina (1-5), qualche spicciolo in Genoa-Fiorentina (entrò in pieno recupero), la gara di Bergamo con l'Atalanta (i primi 54': una traversa), il primo tempo di Fiorentina-Parma (sostituito all'intervallo), lo spezzone di ieri.
"Devo parlare con Montella: se non gioco chiederò di andarmene" ha detto Wolski alla stampa polacca. Il giovane Rafal ha raccontato anche degli elogi e degli incoraggiamenti dello staff di Montella, che seguono (con buoni risultati, a detta di tutti) la sua crescita. Ma a Wolski non basta: vuole giocare. Ecco perché la situazione del trequartista polacco dovrà essere valutata attentamente. Una cessione (in prestito) in serie B sarebbe ad oggi più preziosa di altri 6 mesi alla corte di un allenatore (Montella) che comunque stravede per lui? Ai posteri - pardòn, al mercato - l'ardua sentenza.