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MARGINI D'ERRORE

di Tommaso Loreto

Altro giro, altra corsa.  E per fortuna. Con la differenza che, stavolta, su Mihajlovic gli occhi sono raddoppiati. Si diceva, non più tardi di una decina di giorni fa, che la presenza in panchina del tecnico serbo era l'incognita più grande sulla stagione viola. Poi la vittoria sul Bologna, e qualche trama di gioco, sembravano prennunciare se non proprio svolte almeno passi in avanti. In realtà, quel che è accaduto a Udine, è stato qualcosa di più un semplice black out.

L'atteggiamento venuto meno dopo nemmeno 10 minuti di gioco ha riportato alla memoria tutta un'intera stagione nella quale Mihajlovic non ha mai dato la sensazione di avere in mano il gruppo o lo spogliatoio. Stesso dicasi per il gioco, gli schemi che non si sono mai visti in quel di Udine. Ecco perchè quel piccolo patrimonio di fiducia racimolato nell'esordio contro il Bologna si è polverizzato al fischio finale dell'ultima partita.

Adesso, però, Mihajlovic è chiamato a sbagliare ancora meno anche su un altro argomento. Quello legato a Riccardo Montolivo. Perchè la scelta di mandarlo in campo al "Friuli" dopo le parole di Cognigni suona come il primo errore nella gestione dell'ex capitano. E di errori, al tecnico serbo, ne saranno concessi davvero pochi. A cominciare da domani sera quando si dovrà scegliere con assoluta certezza il ruolo di Montolivo. In campo, in panchina o in tribuna che sia. I margini d'errore per Sinisa, d'altronde, sono destinati ad assottigliarsi sempre di più.