MARIO GOMEZ, Un professionista in viola...
Alzi la mano chi, in questi giorni, non è andato su YouTube per ammirare le gesta di Mario Gomez. Ore ed ore passate a guardarle, a riguardarle, a commentarle, ad analizzarle... E convincersi che Mario è davvero super: gol di destro, sinistro, di testa, in acrobazia. E poi ancora in scivolata, di rapina, da fuori area... di tutto di più. Non è un "tecnicone", è vero, ma vivaddio sa giocare al calcio, attacca lo spazio, va in profondità e detta il passaggio. Sai che pacchia con Pizarro, Borja ed Aquilani alle sue spalle? Senza contare i cross di Cuadrado, Pasqual, Joaquin, le verticalizzazioni di "pepito"... Insomma, una goduria. Ebbene lo abbiamo fatto anche noi, un pò per godere, un pò per studiare. E subito ci è saltato all'occhio un particolare: nella varietà del repertorio di super Mario c'è una costante, un punto fisso... l'esultanza. Fateci caso: Mario segna, fa una corsetta (non c'è una direzione preferita, spesso va verso il compagno che lo ha imbeccato) ed alza il pugno. Al massimo allarga le braccia, accenna un inchino, simula un "e vai..." proprio con quel timido pugno proteso in avanti. Nessun trenino, nessun pollice in bocca, nessun ballo sguaiato, nessun calcio alla bandierina piuttosto che togliersi la maglietta (a dir la verità gliel'abbiamo visto fare una volta, era in Champions League... una tantum...) Al contrario nessun atteggiamento spocchioso, corrucciato, menefreghista, supponente, come un altro Super (?) Mario è uso fare. Mario Gomez fa gol, esulta, e tutto finisce lì.
DELLA VALLE STYLE - Qualcuno potrà dire... Tutto qua? Chissà che ti credevo... Beh, in tempi di falsi miti e fenomeni da baraccone, a noi non sembra poco. Anche perchè quest'atteggiamento si porta dietro uno stile personale che ben si attaglia a quello dei Della Valle. Mario Gomez è innanzitutto un professionista integerrimo, una persona rispettosa del suo lavoro e del lavoro altrui. Tradotto: è un elemento funzionale allo spogliatoio anche se è la stella conclamata. Non ha tatuaggi, non ostenta creste, veste bene senza strafare. Insomma, rientra perfettamente nel Della Valle-style. E non a caso Macià ci ha puntato deciso, Pradè lo ha avallato, tutti insieme si sono spesi in un investimento gigantesco, quasi sproporzionato per le casse viola. Allo stesso tempo si è trattato di un esborso oculato, ragionato, ponderato. Adesso tocca al campo parlare, Mario farà quello che ha sempre fatto... tanti, tanti gol. Ma non vi aspettate giri di campo, corse sotto la curva, o ancor peggio capriole e piroette... Mario alza il pugno, accenna l'inchino e torna a centrocampo. Pronto per fare un altro gol, e ricominciare.