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MARTINELLI, LA FIESOLE E LA "CURA ROSATI": ALLA SCOPERTA DEL GOLDEN BOY VIOLA

di Samuele Nenti

Non si aspettava certo una convocazione, Tommaso Martinelli, quando ieri mattina si è presentato all'allenamento insieme alla prima squadra. Il giovane portiere, che si sta mettendo in mostra come uno dei prospetti più interessanti della Primavera viola, si è allenato con gli altri estremi difensori e solo in un secondo momento ha saputo di essere nella lista definitiva stilata da Vincenzo Italiano per la sfida di questa sera contro la Salernitana. Un sogno, quello che sta vivendo il talento classe ’06, come lo fu anche quest’estate a Moena, nel ritiro precampionato, dove fu chiamato dal tecnico siciliano per assaggiare per la prima volta l’aria dei grandi.

Grandi sì, come lo è, in termini d’età, Antonio Rosati, diventato grande amico di Martinelli e subito in grado di far ambientare dentro un nuovo contesto, totalmente diverso e con maggiori pressioni, i più giovani talenti. Rosati, ai tempi del ritorno tra le Dolomiti il terzo portiere della Fiorentina ed oggi preparatore insieme a Porracchio prima e a Benassi poi, sta trattando Tommaso come se fosse un figlio (così definito dagli altri componenti di squadra nell’ultimo ritiro, a mo' di battuta), per cercare di far immergere il giovane, il più e il prima possibile, nel mondo dei grandi. 

Martinelli, prelevato dalla Fiorentina quando giocava alla Sales per fargli fare il percorso di crescita nel proprio settore giovanile, oggi sta realizzando il proprio sogno. E tutto grazie, in particolar modo, a Enio Quintavalle, deceduto qualche anno fa ma conosciuto in Toscana per essere stato un luminare fra i preparatori dei portieri. Tifoso viola da sempre (spesso è stato visto la domenica in Curva Fiesole a tifare i suoi beniamini) e oggi pure calciatore di quella squadra che ama fin da piccolo. La Fiorentina aveva detto di crederci e così è stato. Adesso tocca a Tommaso fare i modo che i sogni di bambino diventino sempre più realtà da big.