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MEDIA PUNTI IN CASA DA SCUDETTO E 2 RECORD: I NUMERI DEL PRIMO CORSO DI ITALIANO

di Alessandro Di Nardo

Con la giornata di ieri si è chiusa definitivamente la stagione calcistica per le squadre di Serie A; una volta suonata la campanella, prima di gettarsi nel calciomercato estivo, è tempo di bilanci ed anche in casa Fiorentina si soppesano punti, risultati ottenuti e prestazioni tramite i numeri definitivi che questo campionato ci ha lasciato in eredità. L’annata della Fiorentina si è chiusa con un finale da sogno, la vittoria in casa contro la Juventus che è valsa il ritorno in Europa dopo sei anni con la prima partecipazione dei gigliati in Conference League. La Fiorentina ha concluso al settimo posto, rubando la sedia all’Atalanta nel circolo delle nuove sette sorelle con un piazzamento che, ai nastri di partenza, non sembrava potesse essere alla portata dei viola. Invece, la squadra di Vincenzo Italiano ha legittimato la posizione in classifica con un campionato sorprendente, in cui, da settembre in poi, è stata sempre tra le prime otto e solo per tre settimane (l’ultima ad inizio aprile) non ha stanziato in zona Europa.

I numeri che testimoniano la crescita esponenziale dei viola rispetto alle ultime stagioni sono diverse, uno però sembra poterli raggruppare tutti: con 22 punti in più rispetto al campionato 2020/21, la Fiorentina è la squadra che è migliorata maggiormente in questa stagione (secondo il Torino, che ha migliorato lo score in classifica di 13 punti). I motivi della risalita dei viola sono attribuibili alla svolta in panchina: con Vincenzo Italiano, la Fiorentina ha cambiato spartito pur variando non molti interpreti rispetto alle scorse stagioni ed ha messo in campo quasi sempre una proposta di calcio volta al consolidamento (a volte quasi esasperato) del possesso: lo si è visto anche nell’ultima uscita, contro la Juventus, dove i viola hanno avuto il 67% del possesso, lo si vede anche dai numeri generali della stagione. La Fiorentina è la squadra che in media ha tenuto di più la palla in Serie A, circa 30 minuti a gara, più anche della Lazio di Sarri.

Un cambio radicale nel modo di giocare, ma anche nella sintonia ricreata con l’ambiente: il merito di Italiano è stato anche quello di riaccendere la miccia dell’entusiasmo fiorentino, bagnata da campionati deludenti e dalle difficoltà riscontrate nello stare vicino alla squadra nei due anni di Covid. Il Franchi è tornato a ribollire d’entusiasmo e nell’ultima contro la Juventus si sono sfiorati i 35mila spettatori, numeri che non si vedevano da più diverso tempo dalle parti di Viale Fanti. Il supporto del pubblico si è tradotto in una serie di risultati super al Franchi che hanno portato i viola ad avere il secondo rendimento casalingo (41 punti) dopo l’Inter (45) e prima del Milan campione d’Italia (40).

Messi a confronto con quelli dei suoi recenti predecessori, i numeri della prima stagione di Italiano a Firenze sono più che positivi. Nonostante passaggi a vuoto e difetti strutturali da limare (uno su tutti la sterilità offensiva rispetto a quanto creato), il lavoro del tecnico viola è da incorniciare, anche per quanto riguarda la valorizzazione del gruppo squadra. Italiano è infatti riuscito a portare al settimo posto una rosa che (dati Transfermarkt alla mano) è la decima per costo di acquisto complessivo dei giocatori. Il massimo per quanto aveva per le mani l’ex Spezia, che già in questi giorni, insieme ai suoi dirigenti, programmerà un mercato volto a potenziare appunto il materiale a sua disposizione in vista del ritorno in Europa.