MERCAFIR, E la distanza tra Fiorentina e Comune
Sono ore di fuoco sul tema nuovo stadio della Fiorentina, ed in particolare attorno alla possibilità che questo sorga nel comparto sud dell'attuale area Mercafir a nord-ovest della città. Poco fa, infatti, il Comune di Firenze, mediante una nota ufficiale, ha reso nota la perizia che stabiliva i costi minimi, la base d'asta, per la vendita dei terreni alla Fiorentina. E dal lavoro di tecnici e periti è emerso il dato: per assicurarsi i 14,8 ettari oggetto della stretta vendita (il restante dei 32 ettari complessivi, soprattutto parcheggi, dovrebbe essere di competenza comunale), serve un'offerta da 22 milioni di euro, suddivisi in 9,9 per lo stadio ed altri 12,1 per le attività private correlate.
Una cifra che viaggia ad una certa distanza da quella ipotizzata in casa Fiorentina nelle scorse settimane. Partendo già dal momento dell'annuncio del nuovo centro sportivo di Bagno a Ripoli, venuto a costare 400.000 euro per ettaro, una misura di spesa che Commisso avrebbe voluto mantenere anche per la realizzazione dello stadio. In questo modo sia per i 14,8 ettari vendibili, sia per i 32 complessivi, infatti, le cifre sarebbero state ben diverse, visto che si starebbe parlando rispettivamente di 5,9 e 12,8 milioni di euro. Numeri ben diversi dai 22 indicati nella perizia comunale.
Il punto cruciale è che, essendo un'operazione gestita dall'amministrazione pubblica, non è possibile fare diversamente, pena anzi procedimenti giudiziari a carico di eventuali trasgressori. Secondo quanto raccolto da FirenzeViola.it, poi, idealmente alla Fiorentina una valutazione massima sperata si assestava intorno ai 15 milioni di euro, ed anche qui si parla comunque di una notevole forbice.
Insomma, in tal senso sembrano complicarsi le operazioni, soprattutto perché Commisso, e la Fiorentina più in generale, avrebbero in mano già pronta un'alternativa che starebbe nell'acquisizione di una grossa area privata (38 ettari totali) nella zona di Campi Bisenzio (LEGGI QUI l'anticipazione di FirenzeViola.it). Essendo una trattativa tra privati, presenta un margine di manovra notevolmente aumentato nella ricerca di un accordo, e non è un fattore da poco visto che fu proprio lo stesso Commisso a precisare che tra i criteri di valutazione vi era anche quello sulla sostenibilità dei costi.