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MERCATO, A GENNAIO SERVE UNA PUNTA: TUTTI I NOMI

di Giulio Falciai

Nonostante la difficile situazione contrattuale, la voglia e l'impegno di Dusan Vlahovic restano indiscutibili. L'attaccante serbo, infatti, autore domenica scorsa di una tripletta contro lo Spezia, sta dimostrando che, sebbene non abbia intenzione di firmare alcun rinnovo, finché indosserà la maglia della Fiorentina darà tutto per la causa viola. L’ultimo regalo del classe 2000, quindi, forse l’unico capace di lenire almeno in parte gli effetti di un addio ormai deciso, è cercare di riportare l’Europa a Firenze

Ancora non è chiaro se l'ex Partizan Belgrado lascerà il capoluogo toscano già a gennaio o meno ma la cosa certa è che comunque vada la dirigenza viola ha l'obbligo di acquistare una punta durante il prossimo mercato di riparazione. Ad oggi, un piccolo infortunio oppure una semplice squalifica di Dusan rischierebbe di lasciare la Fiorentina senza punta o comunque la costringerebbe a cambiare modulo se non addirittura a scendere in campo con giovani attaccanti della Primavera come Munteanu o il classe 2003 Egharevba

Aleksandr Kokorin avrebbe dovuto essere il vero vice-Vlahovic invece, complice anche un lungo infortunio, ha fin qui giocato 27 minuti spalmati in 3 gare. Ecco perché è opportuno allungare la coperta al reparto comprando nuovi calciatori. I nomi accostati alla Fiorentina, non come sostituti di Vlahovic ma come vice, non mancano.

In cima alla lista dei desideri pare esserci l'attaccante della Roma Borja Mayoral. Per arrivare allo spagnolo però ci vorrebbe il benestare del Real Madrid, proprietario del cartellino, e l’opzione sarebbe quella del prestito fino a giugno con riscatto in vista della nuova stagione. Con la stessa formula, al limite prestito secco, potrebbe sbarcare a Firenze Andrea Petagna, punta ormai ai margini del Napoli di mister Luciano Spalletti. Più difficili le piste che portano a Lorenzo Lucca del Pisa e Gianluca Scamacca del Sassuolo in quanto più onerose, il club nerazzuro chiede almeno dieci milioni mentre gli emiliani ne vorrebbero quasi venti.