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MERCATO CHIUSO?

di Iacopo Barlotti

Ventisette ore, più o meno, alla chiusura del mercato. La Fiorentina i suoi quattro colpi li ha fatti. Uno per ruolo: l'attaccante (Matri), il portiere (Rosati), il centrocampista (Anderson), il difensore (Diakitè), in rigoroso ordine cronologico. Ciascun reparto è stato dunque sostanzialmente rinforzato, o comunque si è cercato di rimpinguare a livello numerico (e di esperienza) la rosa a disposizione di Montella.

Difficile dire se il mercato viola si possa considerare chiuso. Perché l'unica regola, a poche ore dal gong finale, è che non ci sono regole. Occasioni, trattative, voci: tutto è lecito, tutto è possibile. E la Fiorentina, stavolta, ha un grande vantaggio: non ha il fiato sul collo di chi deve obbligatoriamente intervenire. E quindi, come accadde il 2 settembre, è possibile che non ci siano sorprese. Come è possibile il contrario. Perché c'è da tessere un'altra tela: quella del mercato estivo.

Intanto però gli uomini mercato viola potrebbero perfezionare le ultime operazioni in uscita. Vecino è andato al Cagliari, Olivera al Brescia, Wolski potrebbe andare in prestito a trovare più spazio (si è fatta avanti la Samp), Iakovenko sembra avvere appeal più all'estero che in Italia, mentre Bakic (che ha rinnovato fino al 2017) dovrebbe restare. Infine per Rebic non mancano le offerte e alla fine potrebbe andare in prestito in serie B a trovare continuità. Pochi dubbi invece su Matos: resta in viola.