MERCATO, L'erba del vicino è sempre più verde
Il Milan dopo Cassano e Emanuelson sta per chiudere per Van Bommel. L’Inter pare vicinissima a Pazzini. Il Napoli sicuramente si rafforzerà nel suo reparto al momento più vulnerabile, ovvero la difesa. La Lazio stringe per Ziegler e pensa a Mantovani. Stiamo ovviamente parlando delle prime della classe –omettiamo la Roma perché altrimenti dovremmo entrare in argomenti troppo complessi-. Non sono loro i nostri metri di paragone? Ovvio, in questo momento no. Ma non si dice da anni che l’obiettivo della Fiorentina è quello di restare il più vicino possibile alle prime quattro per approfittare di un loro scivolone? Al momento chi deve stare attenta a non scivolare troppo è proprio la Fiorentina. Ma seguendo la logica di chi ha rilasciato certe dichiarazioni si dovrebbe almeno cercare di colmare il gap. Ed invece siamo qui ad attendere l’ufficialità dell’arrivo di Behrami. Che rischia di diventare l’unico vero acquisto di rilievo di questa campagna acquisti invernale. Dice il proverbio che l’erba del vicino è sempre più verde. Normalmente questa frase ha un significato ironico. Ma nel caso della Fiorentina questo antico detto cambia completamente di senso. Perché, purtroppo, descrive una realtà effettiva. La squadra che è scesa in campo domenica contro il Lecce è quasi un’offesa alla storia del glorioso manto del “Franchi”, calpestato nei decenni dagli scarpini di ben altri giocatori. E cresce con i giorni la paura che la squadra che a partire dal primo febbraio si presenterà davanti a spalti sempre meno gremiti sarà poco diversa da quella attuale. Una squadra dove un calciatore che ormai ne è un corpo estraneo come Cristiano Zanetti non ne vuol sapere di andare a Brescia. Una squadra che nonostante una sterilità offensiva disarmante non riesce a risolvere la situazione del suo giocatore di maggior classe, ovvero Adrian Mutu. Un giocatore che ha sbagliato, ma che forse era sincero nelle dichiarazioni rilasciate a Pietro Vuturo. Questo non significa affatto che da parte nostra ci sia l’auspicio che venga messa una pietra sopra alle vicende di cui si è reso di recente protagonista l’attaccante rumeno. Ma una Fiorentina così piccola, e che non pare voler far niente per crescere, può permettersi di tenere sei mesi fermo un giocatore del genere?