.

MERCATO, Tutto tace sul fronte entrate

di Marco Conterio

Quel che c'è di bello nel mondo del mercato è il sogno. La speranza. L'obiettivo di crescere e migliorare, con un nome nuovo: l'entusiasmo d'estate per l'esotico Santiago Silva ne è fotografia massima. E se premesse e promesse non sono state rispettate, è proprio perché la voglia di una città era così forte d'agosto che il flop d'autunno non era preventivato. Adesso, seppur a gennaio manchino proprio due mesi, quel che c'è di triste è che non c'è neanche un nome sui taccuini.

Belli i tempi in cui anche i fantadirettori sportivi s'improvvisavano appunto tali. Visto una volta, scoperto per sempre il talento. Belli i tempi di Oblak, di Ilsinho, di Pocognoli, di Gentiletti, di Mankari, di Callejon e di Kitabmala. Di chi, direte voi? In passato, dall'estero, rimbalzarono anche questi nomi più che esotici. Mettevano allegria, perché una volta usciti ed accostati era chiaro che fossero più per comodità di chi lontano dall'Italia non conosceva le dinamiche viola che reali e concreti.

Adesso, invece, il buio. Adesso solo qualche flebile fiammata, una scia di un cognome che passa rapida davanti agli uffici ed ai quotidiani senza lasciare ombre concrete di sè. Suggestioni ed idee, nulla più. C'era un tempo in cui i riflettori erano anche puntati sui viaggi sudamericani di Corvino, oggi i titoli sono per i rinnovi. Per le cose concrete. Addio ai sogni, almeno per il momento, quelli in cui calendario alla mano iniziavano già a fioccare in queste settimane.