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MERCATO VIOLA, E' lotta contro il tempo

di Marco Gori

Una settimana e poche ore all’inizio ufficiale della stagione 2009/2010, dieci giorni e poche ore alla partenza per il raduno di Cortina: può bastare? No, perché le scadenze che gravano sul mercato della Fiorentina potrebbero essere ancora più ristrette. Vediamone il motivo: iniziamo, ovviamente, da Felipe Melo: innanzitutto nel calciomercato non si può mai dare niente per certo, inclusa la sua partenza; ma ci preme in questo momento ricordare come la clausola rescissoria annessa al suo nuovo contratto abbia, come ammesso proprio dal ds viola Pantaleo Corvino, una scadenza stagionale che corrisponderebbe grosso modo alla partenza per il ritiro; in altre parole il Brasiliano o viene ceduto prima del 16 luglio o resta a Firenze; in questo senso parrebbe verosimile la data di martedì 7 come d-day per il suo passaggio alla Juventus; ma anche in questo caso Corvino si troverebbe costretto ad una corsa contro il tempo, visto che il giorno dopo dovrebbe volare a Madrid per trattare col Real il passaggio in viola di Royston Drenthe e al suo ritorno a Firenze avrebbe appena due giorni per tentare l’assalto a Christian Ledesma, considerato che Claudio Lotito ha a sua volta indicato nel 10 luglio il termine ultimo per la cessione dell’Argentino. Finito qui? Neanche per sogno; il rifiuto, molto probabile, da parte di Julio Cruz di trasferirsi in riva all'Arno, impone alla società viola di ripartire da zero per quanto riguarda la ricerca del “vice-Gila”; un operazione non forse prioritaria ma non certo da prendere sottogamba, tenuto conto anche del fatto che il bomber biellese inizierà la propria stagione in ritardo rispetto al resto dei compagni. Così come Riccardo Montolivo e Alessandro Gamberini; e non a caso abbiamo citato il centrale bolognese; anche la difesa presenta infatti delle problematiche che necessitano di essere risolte in tempi brevi. La partenza di Thomas Ujfalusi, ci pare inutile nasconderlo, si è fatta sentire decisamente nella stagione da poco conclusasi, e questo senza voler togliere niente  ai vari Zauri e Comotto, visto che si tratta di un problema più tattico che tecnico. Il difensore ceko, infatti, oltre a giostrare sulla fascia destra era in grado sia di sopperire alle eventuali assenze di Gamberini, sia di affiancarlo quando c’erano da affrontare reparti avanzati che danno pochi punti di riferimento, come erano, e in parte sono tuttora, quelli di Napoli, Lazio e Udinese. Al momento l’unico acquisto della Fiorentina porta il nome di Cesare Natali, operazione che regalerà finalmente a Prandelli i quattro centrali di ruolo che già un anno fa agognava, ma che vede al momento questo settore della difesa viola formato da tre giocatori con caratteristiche simili e l’unico centrale più rapido in procinto di aggregarsi al resto del gruppo a ritiro già iniziato. Il tutto ci riporta comunque al caso Melo: se la destinazione del Brasiliano dovesse essere l’Arsenal, tenuto conto che Eboué e Gallas difficilmente accetterebbero un trasferimento in Toscana e che Senderos -proprio in virtù di quanto detto poco fa riguardo alla difesa- ci pare un giocatore assai poco utile alla causa gigliata, Corvino potrebbe trovarsi con in mano un bel gruzzolo di soldi da investire, ma con il solito assillo di carattere cronologico e con in più il rischio che le società con cui la Fiorentina dovrebbe trattare cerchino di approfittare della liquidità del club viola. Leggermente il discorso riguardante la Juventus; la società bianconera ha annunciato un grosso colpo, ma sicuramente non ha ne’ i mezzi ne’ la volontà di sborsare 25 milioni di euro, tenuto anche conto delle difficoltà che sta incontrando per quanto riguarda la cessione di David Trezeguet; i bianconeri avrebbero, a differenza dei Gunners, delle contropartite utili alla Fiorentina, primo fra tutti Marchionni, ma in questo caso il tempo a disposizione di Corvino sarebbe ancora minore essendo minore anche la liquidità; andrebbe infatti chiusa nel più breve tempo possibile la trattativa per la cessione di Semioli o Santana, se non addirittura di entrambi, per poi tentare di riempire almeno quattro ruoli scoperti. Una settimana di fuoco attende quindi il ds viola, una settimana di attesa i sostenitori gigliati ed un’ennesima "7 giorni" di lavoro incessante per noi cronisti.