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MIHA, In Serbia tanto lavoro e rispetto delle regole

di Andrea Giannattasio

Questo l'intervento dell'allenatore della Fiorentina Sinisa Mihajlovic all'interno della conferenza organizzata dalla FIGC sul tema dell'importanza dell'allenatore negli sport: ''Ho cominciato ad allenare molto presto, ma la mia preparazione è avvenuta in Serbia, dove il calcio è molto diverso da quello italiano. La cultura del lavoro è molto forte nel nostro Paese; fin da giovani c'è un'educazione diversa. Il ruolo dell'allenatore nel mio Paese è molto più completo perché copre molti aspetti. La mia famiglia era molto povera, ma nonostante ciò avevo ''fame'' di arrivare in alto e credo di esserci riuscito. In Italia per i giovani ci sono molte più possibiltà ma ci sono molte più difficoltà nell'educarli, poiché c'è una cultura del lavoro diversa: spesso molti ragazzi si montano la testa e buttano via quanto di buono accumulato durante la loro formazione sportiva. Le cose fondamentali per la formazione di un giovane e di un gruppo sono le regole: anche io coi miei figli uso regole ferree, perché solo seguendo delle norme si rispetta se stessi e gli altri. Penso anche io - come dicono in tanti - che si debba parlare con un giocatore, però non è facile avere una conoscenza completa di tutti i tuoi calciatori. Con dei ragazzi - a partire dei figli - è importante capire quando usare la carezza o lo schiaffo, il bastone o la carota insomma. Tutti i calciatori possono essere forti nei piedi: ma i veri campioni sono quelli caparbi con la testa e rispettosi''.