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MIHA, Una notte da Gran Maestro degli scacchi

di Enrico Mocenni

Servivano il San Paolo e il Napoli di Mazzari per far uscire finalmente la vera anima della Fiorentina. Messa in campo con sapienza tattica d'altri tempi, perfetta nei movimenti senza palla, corta tra i reparti e micidiale nelle ripartenze. In sostanza Mihajlovic ha ragione da vendere quando dice che nella serata del Fuori Grotta alla sua Fiorentina è mancato solo il gol.
L'avevamo attesa oltre un anno e ora, dopo tante perplessità e troppe domeniche ordinarie, la Fiorentina è tornata a splendere. Lo ha fatto nonostante lo 0-0 finale e al di là della serata certo non esaltante dei partenopei. Lo ha fatto trovando in definitiva la quadratura del cerchio, inventandosi in extremis Jovetic prima punta mobile, Behrami frangiflutti davanti alla difesa e preparando minuziosamente ogni aspetto di una partita a scacchi (vedi Cerci sempre alto e pronto a ripartire) che già alla vigilia aveva il sapore del test. Ecco perchè, oggi, non si puo' che fare i complimenti a Sinisa Mihajlovic. Un tecnico giovane e testardo, che ha lavorato a lungo contro corrente e che troppo spesso si è ritrovato a dover far fronte ad emergenze straordinarie, per di più anche extra calcistiche. Giù il cappello dunque di fronte a questa lezione di tattica che il buon Sinisa ha voluto concedere al pubblico del San Paolo e al suo Napoli delle meraviglie. Il tutto senza Gila e con un Lazzari ancora a mezzo servizio. Chapeau.