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MIHAJLOVIC, A Milano puntano forte su di lui

di Cristina Guerri

Sembrava che il mercato delle panchine fosse quasi del tutto sistemato. Sembrava. Perchè a Milano, sponda Inter, sta succendendo di tutto. Sembrava che Leonardo fosse l'uomo giusto per costruire il nuovo progetto nerazzurro, invece il tecnico brasiliano, che già aveva fatto arrabbiare l'altra parte di Milano, quella rossonera accordandosi con l'inter lo scorso gennaio, sta per diventare il nuovo direttore tecnico del Paris Saint Germain. E Moratti, dopo aver ricevuto i no di Bielsa e Ancelotti, è alle prese con una bella gatta da pelare: trovare il sostituto. Il patron nerazzurro sta sondando numerosi terreni per trovare il tecnico giusto per l'Inter del futuro.

Tanti nomi, poche certezze al momento. E nella lunga lista delle possibilità rientra anche il nome di Sinisa Mihajlovic. Lui che Milano, e nello specifico l'ambiente interista, la conosce molto bene avendo avuto un trascorso da giocatore e da vice di Mancini. A dir la verità, non è la prima volta che il tecnico serbo viene accostato all'Inter: la dirigenza nerazzurra aveva già pensato a lui per il dopo Mourinho, prima di consegnare la panchina a Rafa Benitez. Adesso, a un anno di distanza, le ultime indiscrezioni provenienti direttamente da Milano portano nuovamente a lui. Che, anche durante la sua prima stagione a Firenze, non ha mai nascosto il suo affetto verso i colori nerazzurri e il sogno di guidare, un giorno, la panchina interista .

Al momento questa rimane solo un'ipotesi tra le tante, ma che potrebbe presto diventare un nuovo tormentone in casa Fiorentina. Del resto, Miha non ha mai nascosto il suo desiderio di allenare l'Inter ("A chi non piacerebbe allenare l'Inter?'), anche se le ultime arrivano come un fulmine a ciel sereno nell'ambiente viola. Che non ha mai accettato a pieno titolo l'arrivo del serbo (all'Inter, invece, verrebbe accolto come un eroe sia per il suo trascorso, sia per aver dichiarato che non allenerebbe mai il Milan per rispetto ai tifosi interisti), ma che se dovesse prendere forma questa ipotesi, rimescolerebbe a solo un anno di distanza i piani della dirigenza viola, che ha sempre e comunque voluto la sua conferma.