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MODULO, E fu così che Sinisa scoprì la flessibilità

di Marco Sarti

E fu così che Sinisa scoprì la flessibilità. Degli uomini e, di conseguenza, anche del modulo. Flessibilità che, almeno nel calcio, resta un valore aggiunto. Tutto questo grazie a due Jolly della rosa viola: Romulo e Lazzari. Il primo garantisce un lavoro che Cerci, suo malgrado, non riesce ancora a fare: l'elastico tra centrocampo e fase offensiva, permettendo alla squadra di passare dal 4-3-3 al 4-4-2 in un batter d'occhio. Già contro il Genoa, quando Il terzino rossoblu si sganciava Romulo era sempre già in posizione di copertura senza dover rincorrere, cosa che viene naturale a Cerci, ancora non così disciplinato tatticamente. Ma anche il secondo fa della duttilità un'arma particolarmente forte del suo repertorio: sempre col Genoa era facile vederlo centrale quando c'era bisogno di dare una mano nella costruzione della manovra, oppure basso quando c'era da coprire le avanzate di Pasqual. Probabilmente Cerci e Vargas hanno entrambi più talento di Romulo e Lazzari (non che loro ne siano completamente sprovvisti) ma, quando il gioco si fa duro e i punti iniziano a pesare, occore concretezza e...una buona dose di flessibilità.