MONTAGNE RUSSE
Più che affinata la strategia in questione - rigorosamente di mercato - viene soprattutto indirizzata. Logiche normali nell'ultima settimana in cerca d'affari, quando nel giro di poche ore può cambiare molto. Nel lunedì in cui la classe arbitrale si accorge dei danni commessi sabato sera al Franchi la Fiorentina è praticamente sulle montagne russe. In forte picchiata su quell'obiettivo rimasto sempre tra i preferiti. Rodrigo De Paul è quasi un chiodo fisso, ma non necessariamente l'unica via percorribile. Tanto che dopo una giornata di voci e aperture in serata la tesi veniva persino raffreddata a favore di quel Raphinha che soltanto qualche ora prima appariva allontanarsi. Ancora più difficile credere che, davvero, i viola si possano fermare qui.
Di certo la squadra mercato ha fatto il punto sugli ultimi giorni di trattative al cospetto del presidente Commisso ed è logico attendersi giornate ancora più nevrotiche. Al di là dei messaggi trasversali sempre e comunque sospinti da pretese ancora troppo elevate, che si tratti dell'Udinese con De Paul o dello Sporting Lisbona per Raphinha, la Fiorentina resta convinta di poter proseguire nel pressing sull'argentino, di gran lunga preferito a tutti gli altri profili di mercato. Anche e soprattutto per la sua duttilità.
Non sembra però arrivato ancora il momento buono, quello utile per mettere nero su bianco e consegnare a Montella quell'esterno in più immaginato nel quadro tattico. E' un po' il leitmotiv che riguarda tutti gli altri reparti, che si tratti di capire le uscite tra la metà campo e l'attacco di Thereau, Eysseric, Dabo e Cristoforo o se le prossime saranno le ore decisive per chiudere lo scambio Biraghi-Dalbert con l'Inter. Una sorta di tormentone, quello del cambio di terzini tra viola e nerazzurri, che si è inserito alla perfezione in un quadro di mercato costantemente rimescolato. Con conseguenti sbalzi emotivi dettati dal borsino dei nomi in ballo.