MONTELLA, JOJO OUT, A LJAJIC MANCA SOLO IL GOL
E' la vigilia di Torino-Fiorentina, la partita che potrebbe regalare alla Viola di Montella la 6a vittoria consecutiva in campionato. In sala stampa (quest'oggi occasionalmente quella del Centro Sportivo) prende la parola il mister Vincenzo Montella.
Sull'assenza di Pizarro: ''E' un giocatore importantissimo per come si è inserito nella squadra e per come i ragazzi lo hanno recepito. Chi lo ha sostituito in passato ha sempre fatto ottime partite quindi sono fiducioso''.
Sul Torino: ''Mi aspetto una squdra organizzata; il Toro ha un allenatore molto esperto che sa studiare bene l'avversario. Sarà una partita difficile tatticamente e complicata. Non credo che la Fiorentina sarà distratta e non soffrirà delle troppe aspettative. Io credo che si soffra di più quando la posizione in classifica è ben altra''.
Sulle primarie del centrosinistra: ''Non avrei potuto votare comunque, dato che ho la residenza a Roma''.
Su Jovetic: ''E' guarito ma non lo vogliamo rischiare perché si era fatto male in un punto delicato''.
Su Toni: ''Quando lo abbiamo preso abbiamo considerato non solo l'aspetto tecnico ma anche quello comportamentale. Le speranze erano che trovasse al più presto una condizione ottimale e devo dire che è stato più veloce del previsto. Chi vince sui 100 metri tra me e Toni? Ai 20 io di sicuro, ai 100 forse non c'arriviamo né io né lui''.
Su Cerci: ''E' un grande giocatore, che può risolvere la partirta quando vuole. Mi auguro che domani sia emozionato e meno lucido del solito. Qualche difetto ce l'ha ma non è uno che beve o che fa ''casino'': a volte gli sono state attribuite colpe che non ha. La scelta di cederlo era stata fatta prima. Mi auguro che il suo valore aumenti perché è un patrimonio della Fiorentina''.
Su Ventura: ''E' stato uno dei primi allenatori a giocare molto col portiere ed i terzini rischiando anche qualcosa; l'ho studiato a lungo''.
Su Ljajic: ''La volontà e le potenzialità ci sono; l'unico difetto è che quando calcia in porta mira sempre l'incrocio dei pali e mai il portiere: gli manca solo il gol. In estate lui al Torino? Non so se ci penserà. A Moena quando vedevo che si allenava bene gli chiesi se si allenava così perché voleva rimanere o desiderava andar via''.
Sul fatto di essere l'allenatore del momento: ''Si sta bene da terzi in classifica, anche se sarà difficile rimanerci o migliorarci. Il nostro è stato un processo di crescita ma in me non è cambiato niente. La fortuna degli allenatori però sono quasi sempre gli allenatori''.
Su Aquilani: ''Sta migliorando fisicamente di partita in partita; corre sempre di più quando è in campo, anche se potrebbe ottimizzare di più le energie''.
Su un giocatore che stima nel Toro: ''Il simbolo del Torino è l'allenatore, così come Bianchi: hanno giocatori che rispecchiano le idee del proprio mister. Cercheremo di arginare le loro cose migliori, sperando di riuscirci''.
Sui fatti di Lazio-Tottenham: ''Credo che purtroppo si associano questi episodi ad una tifoseria; queste sono cose che farebbero comunque anche al di fuori del calcio; poi magari abbinano il loro pensiero al calcio perché sono meno puniti. Se ci fossero leggi più severe magari le cose sarebbero diverse. Contrario alle multe alle società? In linea di massima i club non hanno grosse responsabilità''.
Sui pochi gol fatti e subito dal Toro: ''E' una squadra un po' paradossale: questi dati mi fanno capire che sono più bravi a difendere''.