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MONTELLA-SOUSA E QUEL "RUFFIANO" CHE SA DI GELOSIA

di Sonia Anichini

Mentre ci stiamo giocando un presente ancora in cerca di obiettivi ambiziosi, visto che ci sono otto gare molto importanti da affrontare e si pensa alle prospettive future, torna prepotente alla ribalta il passato viola.
Da giorni rimbalzano insistenti le voci di un ritorno a Firenze di Corvino e non si sa quanto di vero possa esserci. Ci sarebbero da valutare tanti pro e contro ma soprattutto quello che la società ha intenzione di fare e di investire, di quello che vorrà mettere a disposizione di chi dovrà fare il prossimo mercato viola, sia esso un “cavallo di ritorno” o qualche new entry, visto il vento di cambiamenti che soffia.
Altro personaggio che si è ripresentato ai fiorentini, con un tempismo singolare vista l’aria tesa che c’è qui, è Vincenzo Montella che domenica arriverà con la sua Samp al Franchi.
Ha rilasciato dichiarazioni che danno la sua verità su quanto è successo lo scorso anno e sul suo allontanamento dalla Fiorentina. Ognuno tira l’acqua al proprio mulino e ognuno ha le sue colpe, ma certamente la storia non è stata gestita nel modo più lineare possibile e le scorie le vediamo anche oggi.
ADV e Rogg sono stati tirati in ballo in prima persona e chissà se si sentiranno in dovere di precisare la loro posizione, fatto sta che non sentiamo certo la necessità di ritornare su vicende uggiose e sulle quali ognuno si sarà fatto certamente le proprie valutazioni. Resta la costante che, quando un tecnico chiede rinforzi e impegni economici per fare il famoso salto di qualità, viene allontanato da Firenze.
Mi voglio però soffermare sulla battuta “non sono bravo a fare il ruffiano”, riferita a quello che si aspetta dai tifosi e alla positiva considerazione che ha di loro, che credo l’ex allenatore viola abbia in qualche modo rivolto a Sousa. L’ho letta come una sottolineatura, non certo affettuosa, del comportamento molto popolare e accattivante che il portoghese ha sempre tenuto verso la gente. Già dal ritiro estivo arrivavano le impressioni più che entusiastiche di chi aveva seguito la Viola, le foto col Mister postate sui social erano all’ordine del giorno e la consacrazione nei cuori viola è stata quel saltare di Paulo, alla presentazione delle maglie, al coro di “chi non salta bianconero è”.
Ci sarà anche una componente di furbizia in tutto ciò, ma quando entra in campo e parla coi raccattapalle o si fa i selfie con i tifosi del parterre, lo trovo profondamente sincero e simpatico. L’empatia col prossimo o ce l’hai o non la puoi comprare!
Il napoletano ribadisce la sua stima professionale al collega, ma probabilmente gli rode un po’ quel feeling che lui, per il suo carattere, non ha mai avuto coi fiorentini. Ci ha fatto vedere un gran calcio e ci siamo divertiti molto insieme, ma adesso ci teniamo stretti Sousa e ci auguriamo che domenica Vincenzino torni a casa mogio mogio.

La Signora in viola