MUSEOFIORENTINA, Il Derby finisce 2-2, vince Firenze
Fonte: www.museofiorentina.it
Sembrava che... "venisse a piovere", e invece lassù qualcuno ci ama. Pochi minuti al fischio d'inizio ed il classico sole primaverile (vista la temperatura, forse anche qualcosa di più...) esce a godersi la rievocazione del derby storico di Firenze. Di fronte due rappresentative del Club Sportivo Firenze e della Libertas, le due storiche società dalla cui fusione, nel 1926, nacque la nostra amata Fiorentina. E a proposito... non c'è storia, non c'è derby, se non c'è anche Kurt Hamrin, presidente delle "Glorie Viola". Insieme a lui Gigi Milan, Renato Benaglia, Enzo Robotti, e lo storico segretario viola Raffaele Righetti. Il risultato della partita? 2-2, dopo che i rossi della Libertas hanno recuperato lo svantaggio iniziale di 2-0. Si è giocato nella storica sede del "prato del quercione" alle Cascine, di fronte a bambini, famiglie, mamme e papà incuriositi dai costumi dell'epoca. E non solo... dai baffi posticci disegnati abilmente dal Venturini (presidente della Rondinella), dalle liriche soffuse di Spadaro e Marasco, dall'inno della Fiorentina esclusiva della voce avvolgente di Narciso Parigi. Clima di grande cordialità, tra foto, filmati, e le prime scaramucce: "Oh, e te icchè tu fai?", urla il portiere del Club Sportivo al collega avversario... "icchè t'abbassi la traversa?" Risponde il dirimpettaio... "No, io unnò fatto nulla, la casca da sola". Come era uso fare un tempo, infatti, la traversa è fatta di corda e non ci sono i sostegni dietro a garantirne la giusta tensione. Ma tutto finisce con una risata, ed è questo lo spirito giusto nel ritrovarsi, lo stare insieme, sviluppare quel senso d'appartenenza che (ahimè) si va in molti casi perdendo.
E poi il gran finale: tanto sudare, tanto correre, tanto darsi da fare in nome di Fiorenza hanno avuto un premio d'eccezione: una stretta di mano con Emiliano Mondonico. A fine partita, infatti, ha fatto la sua apparizione il mister della promozione in serie A, il socio onorario del viola club Sette Bello, un allenatore tra i più decorati e longevi che non ha mai nascosto (anzi...) il suo tifo per la Fiorentina. E' arrivato insieme alla moglie Carla, accompagnati dal taxi Torino 27 (e non poteva essere altrimenti visto il "cuore Toro" del mister, oltre a quello viola...) Sorrisi, pacche sulle spalle, qualche domanda sul suo stato di salute, e poi via alla premiazione: una medaglia del Museo Calcio Associazione Fiorentina per tutti (giocatori, dirigenti, staff, terna arbitrale...) ed una stretta di mano col "mondo", felice di essere ancora nella "sua" Firenze. Queste alcune parole di Emiliano al microfono di Luis La Serpe: "L'amore per la maglia non passa mai, e non dimenticate che io ho avuto il privilegio di allenare e riportare in serie A la squadra per la quale faccio il tifo... Il massimo!" E della Fiorentina di oggi che ci dice? "Per il nuovo direttore sportivo Pradè sarà dura, più di quanto lo sia stato a Roma. Quà c'è da ricostruire tutto. C'è da restituire entusiasmo alla gente, c'è da tornare prima possibile nella parte sinistra della classifica, c'è da riportare la Fiorentina ai posti che le competono". Infine un piccolo aneddoto... Mister, come mai lei tifa Fiorentina? "Quando ero piccolo avevo una polo viola che a me piaceva molto. I miei amici avevano, chi la maglia della Juve, chi dell'Inter o del Milan. Io volevo fare il tifo per una squadra, ma l'unica maglietta che avevo era quella polo viola. Ed allora scelsi la Fiorentina..." Sullo sfondo il gazebo dell'ospedalino Meyer, che ha effettuato una raccolta fondi per i piccoli pazienti. In mezzo al campo i cameraman ed i fotografi di Violachannel.tv, il sito ufficiale della Fiorentina. Passano gli anni, i giocatori, i presidenti, ma la Fiorentina e Firenze restano uniche e indivisibili...