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MUSI LUNGHI E POCHI SORRISI: LA LUNGA ESTATE DI CHIESA

di Pietro Lazzerini

"Chiesa è felice di essere alla Fiorentina" è la dichiarazione che spesso Joe Barone ha rilasciato mezzo stampa quando interrogato sul futuro del gioiellino viola, ma è chiaro che la realtà sia decisamente diversa. Chi ha incrociato ieri il giocatore a Montecatini lo ha trovato sì disponibile nei confronti di chi gli chiedeva un selfie o un autografo, ma allo stesso tempo anche imbronciato e dal sorriso tirato. I tifosi lo adorano ma iniziano a mugugnare perché se in tanti non vogliono credere agli accordi precedenti presi con altre squadre, allo stesso tempo c'è la consapevolezza che la felicità non è lo stato d'animo che appartiene al ragazzo in questa estate di preparazione. 

Anche all'interno del gruppo qualcosa sta iniziando a scricchiolare, perché oltre agli amici più stretti, in molti si sono accorti del suo atteggiamento scontroso sia nei confronti di dirigenti e staff che con parte dei compagni di squadra nel corso degli allenamenti. Spesso arriva in campo per ultimo e in quanto a sorrisi l'atteggiamento non cambia rispetto a quanto scritto a proposito degli incontri con i tifosi. Probabilmente si tratta di un comportamento dettato dai sentimenti nel corso di un'estate particolare che ha preso corpo già nei giorni statunitensi. Un momento in cui stanno cambiando le prospettive e nel quale risulta incastrato tra la bellezza di essere il principe dei viola e l'attrazione di maglie strisciate e ben più ricche. Stando così le cose c'è chi si domanda se non sia un modo di allontanare l'ambiente e caldeggiare la richiesta di cessione che Commisso non ha mai preso in considerazione. In realtà, lo stesso proprietario italo-americano, attraverso il modus operandi di Barone, ha fatto capire che non ci sono margini per cambiare idea e che comportamenti poco inclini alla disponibilità non verranno accettati da parte di nessuno. In primis da Chiesa. 

Nel frattempo la società ha anche chiarito che non ci saranno incontri col padre, almeno per il momento. Anche perché non è il momento di parlare dei rinnovi di contratto e perché sia Barone che Pradè sono occupati anima e corpo sulla costruzione della squadra che verrà. Anche solo i tentativi per De Rossi e Nainggolan dovrebbero rincuorare lo stesso Chiesa che vorrebbe avere una squadra all'altezza dei suoi sogni futuri e per questo nessuno ha messo in agenda nuovi contatti diretti per parlare di ingaggi o eventuali offerte da rispedire al mittente.