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MUTU, Aspettando il verdetto e...le scuse

di Tommaso Loreto

Dunque che fare con Adrian "Rocky Balboa" Mutu? La gatta da pelare, l'ennesima nel caso del fenomeno romeno, è di quelle scottanti. Andrea Della Valle, qualche giorno fa, fece intendere che di ritorno dalla Cina si sarebbe rivisto in zona stadio anche il fratello Diego. Ed è in attesa del ritorno definitivo del proprietario viola dagli impegni in Oriente, che la città s'interroga e si divide su quel che dovrebbe essere la punizione per Mutu. Con una larga maggioranza che, ci pare, voglia comunque in campo Adrian.

Difficile sbrogliare la matassa di una decisione del genere. Perchè Mutu è davvero un fenomeno, in campo, e perchè la Fiorentina mai come oggi ha avuto bisogno di lui. Eppure, dall'altro lato, resiste l'eticità di un club, quello viola, che di un certo stile ha sempre voluto farsi portavoce. E allora che fare? Acconsentire alle voglie tecniche di Mihajlovic, e dei tifosi, e lasciare che Mutu scenda in campo già da domenica prossima, o aggrapparsi ai propri principi e non fargliela passare liscia?

Non spetta a noi scegliere, al massimo spetterebbero consigli. I quali, però, talvolta sono di per sè superflui. Ci limitiamo, dunque, ad attendere le decisioni, consapevoli che in tal senso la società abbia tutti gli strumenti per farsi intendere. Ma, al tempo stesso, ci resta un dubbio. Al di là delle reali dinamiche di quanto accaduto, a tutt'ora ancora necessarie di approfondimento, è possibile che dopo quasi tre giorni di assoluto silenzio (se si esclude l'intervento congiunto con gli avvocati), e per la terza volta negli ultimi 9 mesi, dietro ai comportamenti ci sia sempre e solo provocazione? Firenze è diventata la culla dell'astio verso colui che ha esaltato per anni definendolo "fenomeno", o Adrian non conosce il significato del concetto di "scuse"?