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MUTU, Cercasi Fenomeno disperatamente

di Marco Conterio

Diciassette milioni di motivi per comprendere, novanta minuti da non giustificare. La stagione di Mutu inizia così. Con una stecca da 4 e lode: zero idee, zero spunti, zero gioco. Zero su tutta la linea, insomma, tanto che Prandelli lo sostituisce con Jovetic a metà ripresa. "Gli manca condizione" spiega il tecnico viola. Sottolineatura dovuta, ma l'impressione è che siano le pressioni extra-calcio quelle che ancora imbrigliano Mutu al ruolo di giocatore qualunque.

E poi c'è Gilardino. Quello che, pure senza rifornimenti decenti, anche senza l'ombra di un gioco offensivo che ne accompagni i movimenti, sigla un gol da cineteca. Stop di petto, esterno al volo, Fiorentina che torna in Italia con un pezzo d'Europa in più nel cassetto. Un 2-2 con tante sfaccettature, tanti punti da analizzare al microscopio. La difesa, in primis. Frey vola, para, convince: un altro anno di sicurezze in vista. Gamberini e Dainelli tengono e contengono, lievi sbavature a parte, il duo brioso dello Sporting Lisbona. Sportellate quando servono, fioretto dove l'avversario permette. Comotto e Gobbi, seppur onesti gregari, dimostrano di avere un passo in meno rispetto ai compagni: il passo Champions, quello dei grandi appuntamenti. Serve qualità, sull'out destro, serve forse il miglior Pasqual, su quello sinistro.

In mediana Zanetti parte lento e macchinoso, ingranando e dipingendo a piccoli tratti gioco e geometrie. L'attenuante è il poco tempo avuto a disposizione per amalgamarsi, non poco per uno che ha in mano i pulsanti del centro nevralgico viola. Montolivo, ancora, non convince. Indossa la camicia a quadri di flanella e porta legna, anziché indossare lo smoking e scarpe da ballo come dovrebbe e potrebbe. Poche sortite, timide giocate, a ventiquattro anni o si fa il salto di qualità o si resta talenti incompiuti vita natural durante. Per Marchionni vale il giudizio di Zanetti, con l'attenuante di un gioco che latita a tratti, con l'aggravante che raramente cerca sortite individuali. Vargas, invece, è un giocatore nuovo. Corre, contiene, spinge, segna. Dopo dodici mesi, ecco il primo grande acquisto in casa Fiorentina.

Servirà un'altra squadra, però, mercoledì prossimo. Così come sabato contro il Bologna. Altri due impegni ravvicinati, una trasformazione che deve avvenire in poco tempo. Gioco, idee, velocità, ritmo. Dogmi che Prandelli impone ma che la Fiorentina, ad oggi, male assorbe. A partire da Mutu. Diciassette milioni di motivi non bastano per giustificare una prestazione così.