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MUTU, Domenica la sua ultima gara in viola?

di Marco Sarti

Mutu e la Fiorentina, un rapporto - diciamo così - tormentato. Arrivato nell'estate 2006 in piena bufera Calciopoli per 7,5 milioni di Euro riesce da subito ad entrare nel cuore della gente. Dribbling, scatti, velocità, tecnica, tiro. E Firenze si innamora. Viene coniato il soprannome "Il Fenomeno" e subito dopo il coro "Ohh il Fenomeno". Tutto procede bene fino all'estate 2008 quando viene praticamente venduto alla Roma, ma Prandelli si mette di mezzo e l'affare salta. Da quel momento è sempre una discesa. Prima piccoli infortuni muscolari, poi articolari (il ginocchio lo tormenta) poi la squalifica e gli episodi di cronaca. Siamo al 2010, l'anno nero di Adrian. Prima la sibutramina ci si mette di mezzo, dopo un inizio anno fantastico arriva la squalifica. Dura, durissima. 10 mesi fuori dal campo e dalle competizioni. Rientra a Catania ma la forma non è quella di un tempo. I problemini fisici si susseguono, e c'è pure qualche colpetto di testa che ne fanno nel gennaio 2011 l'obiettivo del Cesena. La trattativa (almeno a quanto dice la società bianconera) con il giocatore è chiusa, resta il problema del cartellino. Il Cesena vuole la lista gratuita, la Fiorentina non la concede e succede il finimondo. Lotta a mezzo comunicati e conferenze stampa finché tutto non rientra. Mutu resta alla Fiorentina e torna ad essere fondamentale per risollevare la sfortunata stagione viola. E qualche volta ci riesce pure (vedi partitone con la Roma in casa). Poi l'ennesimo problemino fisico, la buona vena di Cerci e lui che si siede in panchina a Milano contro l'Inter. Adesso, le ultime due partite in un campionato che sarà meglio chiudere velocemente e la possibilità di dimostrare ancora una volta il suo valore. Nel frattempo le voci di mercato cominciano a girare pure su di lui, lo vogliono in Francia, lo cercano in Qatar. Lui sta zitto, aspetta, attende di capire cosa vuole la società, il suo futuro a Firenze non è blindato. Il contratto è di quelli pesanti e il taglio al monte ingaggi potrebbe toccarlo in primis. Ma la speranza è che quella di domenica non sia, per lui, l'ultima esibizione al Franchi. Sarebbe triste non sentire più quel coro..