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MUTU, Il Fenomeno ha ripreso in mano lo scettro

di Marco Conterio

Uefa e 4°posto. Uefa o 4° posto. Amarcord, presente e futuro, cocktail duro da digerire per gli amanti del "ma se" e del "potevamo", long drink tutto da gustare per chi il calice viola lo vede mezzo pieno. Addio alla Champions con qualche rimpianto ma con tanti bei ricordi. Grandi squadre e musiche trionfali, una dimensione che mancava da troppo tempo e che la Fiorentina ha assaggiato giusto in tempo per capire che nell'Europa che conta vuole tornarci presto. E allora l'attacco al quarto posto deve essere l'obiettivo viola ma al pari della Coppa Uefa. Due binari paralleli che la Fiorentina può e deve percorrere: perché ha la rosa giusta ed adatta per affrontare la Serie A e l'Europa di A2 con forza e determinazione, con qualità e quantità necessarie senza subire contraccolpi.

Bucarest ha insegnato che la Fiorentina sa essere anche cinica.
Brutta, a tratti orrenda, a sprazzi discreta, ma vincente. La Roma ex champagne lo dimostra: addio alle azioni sette tocchi e palla in rete, meglio i gol dei gregari come Brighi o le zampate delle bestie come Baptista, se il convento non passa di meglio. Per il gioco c'è sempre tempo, Trapattoni insegna.

La Romania ha fatto rinascere, ufficialmente, una volta per tutte, Adrian Mutu. Non tanto per il gioco espresso, di media levatura e senza guizzi di campione. Il Fenomeno viola ha dimostrato un carattere unico, quello del trascinatore, la grinta e la fermezza di chi guarda in faccia la vita e le sorride in maniera beffarda. I fischi sono scivolati via, ha preso la Fiorentina sotto la sua ala e ha urlato al Ghencea "fischiatemi pure". Corazza d'acciaio, attributi altrettanto.

E poi Gilardino. Goleador, bomber, rapace, cannoniere, cacciatorpediniere d'area. Segna di testa, di piede, d'arte e di mestiere. Segna sempre l'Alberto di Biella ed è una manna dal cielo per una squadra che ha ora un leader carismatico ed un leader del gol. A centrocampo lo stanno diventando a piccole dosi anche Montolivo e Felipe Melo, in difesa c'è Frey che vale per sette. Infine Vargas: il numero uno transalpino gli ha fatto i complimenti, con lui ed il Pasqual ritrovato dell'ultimo periodo, il treno mancino viola va che è una meraviglia. Tanto basta, tanto serve, perché la Fiorentina possa e debba andare alla carica di Uefa e 4°posto.