.

MUTU... Tre minuti che cambiarono la Fiorentina

di Stefano Borgi

A dirla tutta, non si trattò di una vera e propria pace. Quella tra Mutu e la Fiorentina fu più che altro una tregua, una tregua armata pronta a riesplodere alla prima occasione. A firmarla un gol magnifico, su punizione, del "fenomeno" contro lo Slavia Praga il 12 agosto 2008. Pochi mesi prima una rovesciata di Osvaldo aveva regalato la prima qualificazione reale (dopo due virtuali sottratte sulla via di calciopoli) ai viola di Prandelli, ed un sorteggio tutto sommato magnanimo aveva messo di fronte la Fiorentina con i cecoslovacchi dello Slavia Praga. Breve antefatto: il 23 luglio Pantaleo Corvino trova l'accordo con la Roma per la cessione a titolo definitivo di Adrian Mutu. Si parla di 20 milioni, con il ds di Vernole che avrebbe già in mano Goran Pandev (dalla Lazio per 8 milioni) e Andrea Barzagli (dal Palermo per 10). Un'operazione economicamente perfetta, non c'è che dire, con una contropartita tecnica senza dubbio soddisfacente. Lo stesso calciatore sarebbe stato felice di approdare nella Capitale dove (anche lì) avrebbe disputato la Champions League e (sopratutto) avrebbe guadagnato molto di più. Ma arriva l'imponderabile: Cesare Prandelli, tecnico avveduto e pragmatico, fa due conti (calendario alla mano) e scopre che mancano appena 20 giorni all'esordio in Champions League. "Mi dispiace, ma non se ne fa di niente" sono più o meno le sue parole, "altrimenti io non me la sento di continuare" è (altrettanto più o meno) la minaccia del mister gigliato. Ad oggi Cesare Prandelli rifiuta questa lettura dei fatti, ammettendo solamente una forte perplessità sulla tempistica dell'operazione e riconoscendo un malumore da parte sua che finì evidentemente per condizionare la proprietà. Fatto sta che Adrian Mutu resta alla Fiorentina (anzi, gli viene rinnovato il contratto fino al 2013), ed è chiamato a stupire la sera del 12 agosto contro lo Slavia Praga. Detto...fatto! Dopo 2 minuti Gilardino, appena acquistato dal Milan, viene atterrato 6-7 metri fuori area, vibranti proteste dei giocatori dello Slavia e Mutu che sistema il pallone sulla sua zolla d'appartenenza. Breve rincorsa del "fenomeno" e tiro millimetrico sotto al "sette", alle spalle del portiere cecoslovacco. 1-0 dopo soli 3 minuti, il "Franchi" in delirio e tutti i veleni di qualche settimana prima che sembrano dimenticati. Sembrano...appunto, perchè il rapporto tra Mutu e la Fiorentina non si ricucì mai del tutto, come quello tra Pantaleo Corvino e Cesare Prandelli. A quei 20 milioni provenienti da Roma ci avevano fatto la bocca un pò tutti, ma i conti vanno sempre fatti alla presenza dell'oste. Adrian, comunque, disputerà forse la miglior stagione in maglia viola trascinando i compagni alla seconda qualificazione reale in Champions League al termine di un campionato sofferto. Memorabile la tripletta decisiva al Genoa e considerevole il bottino di 15 gol che firmarono una stagione per certi versi esaltante. Non sappiamo cosa sarebbe successo se quel pallone non fosse stato radiocomandato dal piede di Mutu e non avesse dato il via ad una vittoria per 2-0 (il raddoppio fu di Gilardino). La Fiorentina si qualificò per il girone eliminatorio di Champions (a Praga, infatti, bastò uno 0-0) e tutto si mise sui binari della normalità. Certo, sarebbe stata diversa anche la storia della Fiorentina di Prandelli, legata inscindibilmente all'estro del romeno, croce e delizia (più croce che delizia, permetteteci...) per i tifosi viola. Oggi Mutu è a Cesena (come si dice a Firenze... "a svernare"), e proprio ieri si è reso protagonista dell'ennesima bravata che gli è costata la permanenza in nazionale. Peccato, noi gli vogliamo ancora bene, ma è proprio vero: il lupo perde il pelo ma non il vizio. Auguri Adrian.


Il gol di Mutu contro lo Slavia Praga