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NATALE A CASA KALINIC, Vi presentiamo i suoi...

di Giacomo Iacobellis e Giulio Incagli
Fonte: Giulio Incagli

Dietro un grande uomo c’è sempre una grande… mamma. Dopo aver visitato Salona, ridente cittadina situata nella campagna croata a circa 8 km da Spalato, questa è la massima che ci portiamo dietro. Ambizione e coraggio: i dogmi di Neda, madre di Nikola Kalinic e vero e proprio motore della famiglia. Per intenderci, Jozo, il padre di Nikola, la chiama boss… “Non sono soddisfatta di quello che sta facendo a Firenze. Io lo seguo fin da bambino e può dare molto di più alla Fiorentina. Sarò contenta quando farà meglio di Higuain”, sentito mamma Kalinic? L’impressione è fin da subito che sia lei a tenere le redini della famiglia e ripercorrendo la storia di Nikola, si scopre che proprio Neda lo ha avvicinato al mondo del calcio (tifosissima del Milan… anche se avevamo promesso di non raccontarlo), portandolo ogni giorno a Spalato per sostenere gli allenamenti. La città vive per il football e ci sono moltissime squadre sia a Salona che soprattutto a Spalato. La famiglia Kalinic però è molto umile e Neda conosce le insidie e le difficoltà che si celano dietro il mondo del calcio. Soluzione? Se è bravo, continua, altrimenti si concentrerà sullo studio. Pragmatica, dritta al punto. Per capirci, o Hajduk o niente… Com’è andata poi a finire, tutti lo sappiamo.

I dubbi certamente non mancavano. L’idea di incontrare la famiglia di uno dei giocatori più forti d’Europa, sinceramente ci metteva un po’ di soggezione. Evidentemente, però, non conoscevamo la grande famiglia Kalinic. Diversa, semplice, autentica. Le tensioni, quella vertigine tra emozione e timore che ci accompagnava nel viaggio da Spalato a Salona, si sono sgretolate prima ancora di varcare la porta di casa. In lontananza scorgiamo un uomo con la tuta della Fiorentina (sì, avete letto bene), che si sbraccia in mezzo alla strada per indicarci il parcheggio. Fuori la telecamera, ci siamo. Sorriso a 32 denti, sguardo stupito verso l'obiettivo, occhi lucidi, è emozionato… lui? Sì, Jozo (il padre) ha dato tutto per Nikola e il fatto che ci fossimo spinti fino a casa loro per parlarne, lo ha assolutamente sorpreso. Il croato (anche molto stretto, ci confida Tomo), è l’unica lingua che parla ma per esprimersi fortunatamente usa un linguaggio universale: la spontaneità. 

La visita alla casa in cui è cresciuto Nikola Kalinic, è senza dubbio la parte più emozionante e suggestiva della nostra incredibile avventura. Accolti come sultani, Jozo e Neda ci mostrano subito con orgoglio la vetrina (costruita da Jozo) contenente tutti i trofei e i ricordi di Nikola. Dal gagliardetto della finale di Europa League tra Dnipro e Siviglia, fino ad arrivare alla prima pagina del “Gorizia Sport” (“Febbre azzurra per Italia-Croazia”) che celebrava la finale del famosissimo "Torneo Europa Unita" tra le selezioni Under 16 di Italia e Crozia. Insomma, tocchiamo con mano il Nikola Kalinic che fu, proprio in quella casa che lo ha visto muovere i primissimi passi e crescere fino al trasferimento al Blackburn nel 2009. 

Cucina, divani, lenzuola. In casa Kalinic tutto è viola. Neda giura che sia da sempre il suo colore preferito, ma l’impressione è che qualcosa sia cambiato nell’arredamento proprio da settembre a oggi. Nikola, Nikola, Nikola… Jozo e Neda non parlano d’altro, giustamente, direte voi, ma dopo più di un’ora di chiacchierata, la domanda ci è venuta spontanea: ma Nikola è figlio unico? No, Zdravko (come Kuzmanovic) è il fratello maggiore, ha 5 anni di più. “Anche lui ha provato a giocare, ma non era portato…”, ci dice Neda. Liquidato così, torniamo a parlare di Nikola. Non perdono una partita, dal campionato alla Coppa Italia, il divano è il parterre di casa Kalinic da dove fare il tifo per il figliol prodigo.  “Con Juve, catastrofa”, afferma Neda. Stavolta non c’è bisogno della traduzione di Tomo. “Hanno giocato molto male nel secondo tempo. Nikola ha sbagliato tanto ed era troppo solo” continua. Non è mai contenta ed è ossessionata dal premio di capocannoniere. “Se sarà il miglior marcatore della Serie A, allora sarò soddisfatta”, Jozo ride vedendo le nostre facce sbalordite dalle parole della moglie. Adesso però sappiamo da dove arrivino quella grinta, quella tenacia e quella cattiveria agonistica che hanno stregato una città intera. Nikola Kalinic è tutto questo. È Jozo e Neda, persone stupende che ci hanno fatto sentire a casa, è Tomo, che si è dedicato totalmente a noi per tre giorni intensi ed emozionanti, è l’Hajduk, che lo ha cresciuto come uomo e calciatore, è Spalato che con i suoi colori e i suoi scorci mozzafiato ti rapisce...

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