NAVIGAZIONE A VISTA
Altro giro, altra settimana all'insegna del paradosso. Perchè di certo c'è soltanto una classifica che vede i viola ancora (si fa per dire) in corsa per il sesto posto. Certo il calendario è persino meglio non guardarlo, almeno a giudicare dalle prossime avversarie che portano il nome di Lazio e Napoli, però i numeri dicono che nell'ultimo turno i viola hanno comunque rosicchiato un punto sulla sesta piazza. Di questo passo vai a sapere cosa può accadere.
Il problema, semmai, è capire dove e come trovare un punto d'incontro tra le posizioni in gioco che si fanno sempre più distanti. La proprietà che recrimina sulle critiche di quella che viene definita una "minoranza" (ma non è esatto), la squadra che non accetta il clima di contestazione, i tifosi sul piede di guerra praticamente su tutto e inevitabilmente stanchi di annate in cui le costanti sono stati soprattutto errori.
Nel mezzo una squadra che anche a Sassuolo ha mostrato entrambe le facce di un sistema di gioco fragile. Una fase difensiva rivedibile perchè con interpreti non a proprio agio (eufemismo, almeno nel caso di Sanchez) e una manovra resa fluida soltanto dall'inserimento di quel Bernardeschi che, invece, il tecnico aveva relegato in panchina. A pensarci bene il solo Chiesa, e l'assist di Borja, possono essere le note positive del dopo Palermo.
Restare calmi e lucidi in questo momento, e al cospetto delle squadre che in questo momento stanno meglio, significa affrontare un finale di stagione che parte dal thriller ma può persino tramutarsi in splatter. È anche per questo che la stessa ricerca dell'allenatore da parte di Corvino si è stoppata, in particolar modo sul fronte Di Francesco. Nubi sul presente che impediscono per forza di cose di vedere l'orizzonte. Come minimo si naviga a vista.