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NEL NOME DEL PADRE. 452 GIORNI DOPO "È (DI NUOVO) L'ORA" DI SOTTIL

di Giacomo A. Galassi

"Era l'ora", dice a tutto lo stadio indicandosi il polso dopo il gol che ha scacciato i fantasmi del Lech Poznan e lanciato la Fiorentina verso la semifinale di Conference League. E la sensazione è che quel piattone all'angolino al 78' possa essere il momento della definitiva rinascita per Riccardo Sottil, tornato a gioire per un gol 452 giorni dopo l'ultima volta. Risaliva infatti al 23 gennaio 2022 l'ultimo gol segnato dal classe '99 con la Fiorentina, in un 1-1 a Cagliari da subentrato.

La rete di ieri può essere davvero la svolta per un calciatore a cui in tanti imputano cattive scelte al momento dell'entrata in area, caratteristica che tende spesso a nascondere quanto invece Sottil riesca a fare nell'uno contro uno. Anche contro il Lech Poznan, in una partita che prima del gol non era stata comunque brillante, aveva propiziato un'espulsione che solo la scellerata direzione di gara di Obrenovic poteva non sanzionare (tant'è che Czerwinski è stato sostituito subito dopo l'episodio). A corredo di una serata magica per Sottil, c'è anche il dato familiare: dopo i Vieri e i Chiesa, i Sottil sono la terza famiglia italiana con un gol sia del padre che del figlio in una competizione europea (Andrea Sottil segnò in Udinese-Aalborg 1-0 di Coppa UEFA 1999-2000)

Con un Ikoné che fatica a prendersi la scena, un Saponara il cui futuro è tutto da scrivere, Brekalo che ancora deve trovare la forma migliore e un Kouame scomparso dai radar se non per qualche sporadico momento, "è l'ora" per Sottil di riprendersi quel posto da titolare che prima dell'infortunio era suo nel tridente con Nico sull'altra fascia. Dal Twente al Lech Poznan, la Conference anche per lui è l'occasione per tornare decisivo magari anche in campionato. In vista del rush finale che attende la Fiorentina, servirà come il pane.