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NEL NOME DI GERMAN

di Tommaso Bonan

German Pezzella dimostra a parole di saperci fare, come del resto ha fatto durante tutta la scorsa stagione sui campi della serie A. "Se sono felice a Firenze, perché dovrei andarmene?". Interventi decisi (e decisivi). Con il timing giusto, il più delle volte. Ed è proprio lui, il futuro capitano viola, ad aprire le danze a Moena con le prime parole da leader della squadra. La fascia di capitano arriverà - manca solo l'annuncio ufficiale - ma per l'argentino le cose sono già ben chiare. "Io mi comporterò allo stesso modo, ognuno nello spogliatoio ha un ruolo preciso. Nel caso, sarà un onore indossare la fascia". Pezzella appare ormai totalmente calato nella realtà della Fiorentina. Passata la delusione per la mancata convocazione al Mondiale con la maglia dell'Argentina, il pensiero si proietta alla prossima stagione, la quale - sottolinea il giocatore - sarà lunga e faticosa a prescindere dall'Europa.

Tocca a lui, dunque, essere faro e guida di una rosa in cerca di una identità finale. Così, in attesa dello "start " ufficiale, gli spunti principali arrivano dai giovani, dai nuovi acquisti, dal mercato più in generale. Il concetto ripetuto a più riprese è che il gruppo è già competitivo. Certo, serve e servirà altro, ma nel frattempo elementi come Lafont ("Un uomo più che un ragazzo") e Venuti ("Si sta inserendo al meglio") aiutano a pensare un po' più positivo. 

Come se non bastasse, l'ex Betis non si nasconde nemmeno sulle questioni extra viola. Dalla possibilità di giocare l'Europa League al posto del Milan, fino ai nomi che di giorno in giorno vengono accostati al mercato della Fiorentina. "Battaglia lo conosco da anni, ci parlo spesso, vedremo se arriverà". Chiaro, onesto. Così come il primo titolo uscito da questi primi giorni di ritiro. "Se tutti vogliono restare è un buon segno per l'ambiente". In attesa dei prossimi colpi, ovviamente.